I Vermi mannari, o Mangiaterra
?, Origine di Arda (?) – Fine del Tempo
Sono molte le creature leggendarie che, pur in un universo ricco come quello di Arda, restano sullo sfondo delle grande epopee e delle storie che divennero parte delle antiche saghe. E di alcune di queste creature, per le quali non disponiamo d’altro che piccole citazioni e frammenti di racconti, risulta difficile distinguere se esse giocassero davvero un ruolo nel mondo o fossero, per le genti della Terra di Mezzo, nient’altro che invenzioni narrate per stupire o impaurire i più piccoli.
I Vermi Mannari sono una di queste creature. Si racconta infatti che nelle profondità della Terra, in luoghi così lontani e inaccessibili che perfino l’Oscuro Signore ignora la loro esistenza, esistano creature che per muoversi scavano lunghe gallerie, alcune delle quali, se vogliamo credere al racconto di Gandalf, si trovano nelle stesse fondamenta delle Montagne Nebbiose, dove lui e il Balrog hanno combattuto percorrendo sale ctonie poste “molto più giù dei profondi scavi dei Nani” dove “esseri senza nome che rodono la terra. Persino Sauron non li conosce. Essi sono più vecchi di lui”.
Un frammento di frase che ci rivela almeno due informazioni su questi esseri: sono giganteschi, capaci di scavare gallerie all’interno delle quali Gandalf e un Balrog possono combattere e sono “più vecchi di Sauron” stesso. Una frase su cui è bene fare una riflessione, perché sappiamo chiaramente che Mairon il Maia fu generato dalla mente di Ilùvatar Prima del Tempo, e quindi questa frase andrebbe interpretata come “essi erano parte della creazione primigena, prima ancora che i Valar vi prendessero residenza”.
Una considerazione che lascia intendere una qualche forma di “agnosticismo” di questi enormi vermi nei confronti delle vicende del Mondo: essi sono parte della creazione e come tali non fanno altro che ciò a cui sono destinati, come se lo scavare grandi gallerie sotterranee fosse parte dello svolgimento delle vicende del Mondo stesso. È forse questo il motivo per cui, nemmeno nei momenti di più grande bisogno, né Elfi e Uomini né i servitori del Nemico hanno pensato di interagire con queste creature, favorendo il loro oblio.
Per questa ragione non riteniamo corretta la lettura, che fa qualche studioso, che essi si trattino di Vermi nel senso che a questo termine fu dato nella Prima Era, riferendosi ai Grandi Draghi senza ali creati da Morgoth nella profondità di Angband. Non vi è nulla in queste creature dell’indole dei Draghi, né bisogna dimenticare che essi non furono creati, ma semplicemente che esistevano. Forse con ciò si suggerisce che Morgoth abbia utilizzato questi esseri nella creazione dei Draghi e di Glaurung Padre di Draghi? Se ciò fosse vero, però, non ve n’è menzione in alcuna cronaca elfica o umana.
Esiste un altro passo nel quale queste creature sono probabilmente citate, ed è nel racconto di Bilbo Baggins Andata e Ritorno. Qui, rivolgendosi a Thorin e dimostrandosi pronto alla difficile impresa in cui si stavano imbarcando, lo Hobbit disse “Dimmi quel che deve essere fatto, e proverò a farlo. Se devo camminare fino all’Oriente dell’Est e combattere i selvaggi Vermi Mannari dell’Ultimo Deserto”. L’associazione tra i due animali è a nostro avviso immediata, ma per come viene raccontata da Bilbo si ha l’impressione di trovarsi già in una fase successiva della “storia leggendaria” di queste creature, entrate a pieno nel folklore hobbit come il Pesce-Tartaruga o gli Insetti Giganti.
Non si conosce il destino dei Vermi Mannari né se vi siano stati ulteriori contatti tra loro e i popoli della Terra di Mezzo durante le Ere successive. È possibile tuttavia che essi siano ancora esistenti nelle profondità della Terra, nascosti a tutti, a scavare gallerie fino alla Fine del Tempo.