Tulkas
Aule Atemporali, Prima del Tempo – Fine del Tempo
Tulkas ricopre, tra i grandi Valar, un ruolo interessante e particolare, come unica è d’altronde la sua storia. Egli è infatti il solo tra gli Ainur a essere disceso su Arda in un momento molto successivo alla creazione.
Astaldo, il suo nome in Quenya, viene tradotto come “valoroso”. Ma si racconta che tra i Valar fosse noto come Tulukhastāz, “dai capelli dorati”, di cui Tulkas rappresenta la traslitterazione in lingua elfica.
Pochi, tra i sapienti di Elfi e Uomini, sanno indicare con precisione in motivo per cui, nell’anno dei Valar 1499 – circa 14400 anni dopo la creazione – a Tulkas fu concesso di scendere su Arda. Alcuni ritengono che ciò avvenne quando anche al di fuori dei confini del Mondo giunse notizia della Prima Grande Guerra tra i Valar e Melkor, che aveva già sconvolto la simmetria dei continenti.
Quel che si racconta è che, in quei tempi in cui la sua volontà di Potenza non lo aveva ancora legato alle cose terrene, Melkor restava il più possente tra i Valar e l’esito della guerra era quanto mai incerto.
Fu allora che Tulkas discese dai cieli, e l’eco della sua risata mentre accorreva alla pugna risuonò così forte nei cieli di Arda Primigenia da far spaventare Melkor stesso, che si nascose per lunghi secoli, mentre sulla Terra cominciava la prima Primavera sotto le luci delle due lampade Ormal e Illuin. Come riporta il Valaquenta, “massimo in forza e atti di prodezza era Tulkas”, ma più portato a usare la propria possanza per l’utilità comune, o le sfide con gli altri Valar, che per dominare e soggiogare gli altri, fedele com’era a Manwë e all’Uno che è sopra di tutto.
Tulkas avrebbe voluto inseguirlo e renderlo inoffensivo una volta per tutte, ma gli altri Valar, timorosi di guastare ulteriormente il Mondo prima della venuta dei Figli di Ilùvatar, scelsero di limitarsi a una stretta sorveglianza.
Fu nell’anno dei Valar 3400 che Tulkas prese in moglie Nessa, sorella di Oromë, sull’isola di Almaren.
Ma quando ormai s’approssimava il tempo del risveglio degli Elfi, e Oromë pattugliava l’est della Terra di Mezzo alla ricerca del luogo del risveglio, nuovamente i Valar volsero i propri pensieri a Melkor e alla sua fortezza di Utumno, nel lontano Nord.
E forse perfino le stesse Potenze ignoravano che in quei tempi i primi tra gli Elfi, guidati da Imin, Tata e Enel, già si fossero levati, e già sviluppassero la propria società da molti anni prima della loro scoperta da pare dei Valar – ma non di Melkor, a quanto sembra. E ciò avvenne nell’anno dei Valar 1050, 10.000 anni circa dopo la creazione.
Ma finalmente un giorno Oromë trovò i primi Elfi sulle sponde di Cuiviènen, e fin dal primo sguardo li amò, riportando in gran fretta la notizia ad Aman. Allora Manwë convocò un Concilio presso l’Anello del Fato, e annunciò al consesso che il volere di Eru era che i Valar riprendessero il proprio ruolo di guardiani della Terra di Mezzo per salvaguardare gli Elfi e i futuri Secondinati.
E fu così che i Valar scesero in guerra, Tulkas alla loro testa. Dopo un lungo assedio a Utumno, Melkor stesso si presentò al combattimento, affrontato da Tulkas.
E mentre il mondo veniva sconvolto dalle devastazioni causate dalla lotta tra le due Potenze, Tulkas ne uscì vincitore, schiacciando Melkor sotto il proprio peso, il volto a terra. E si dice che ciò fu possibile non solo per la superba prestanza Tulkas, ma anche perché Melkor aveva già disperso gran parte del suo potere nella corruzione degli Elfi e nella creazione di fortezze e alte catene montuose (come i Monti Nebbiosi, creati per rallentare le ricerche di Oromë).
Dopo averlo sconfitto, Tulkas legò Melkor con la catena Angainor, forgiata da Aulë, e lo condusse in catene a Valinor per la propria punizione.
Tre Ere dovette trascorrere prigioniero a Mandos. Ma quando il tempo fu compiuto, Manwë acconsentì a perdonarlo e a dare a Melkor una nuova possibilità. Tulkas ne fu contrariato, ma accettò in silenzio la decisione.
Ma quando le menzogne di Melkor diedero il via alla sequenza di eventi che portò all’avvelenamento degli Alberi e alla Fuga dei Noldor, Tulkas fu il primo a lanciarsi al suo inseguimento nel Nord del continente di Aman, ignorando che all’epoca Melkor si trovava all’estremo sud di Avathar, intento a tessere con Ungoliant il piano per la propria vendetta.
E dopo l’ottenebramento di Valinor, ancora Tulkas si mise sulle sue tracce. Ma troppo profondo era il buio che Ungoliant aveva lasciato alle sue spalle, e a nulla valse la sua forza per farsi breccia al suo interno.
Durante l’Adunata dei Noldor e dei Valar che ne seguì, si ricorda che Tulkas si rivolse a Fëanor stesso ingiungendogli di prendere rapidamente una decisione sui Silmaril, domandandosi come fosse possibile rifiutare una richiesta proveniente da Yavanna stessa. E forse anche le sue parole ebbero un ruolo nello spingere l’orgoglioso Fëanor sul sentiero dell’esilio e della guerra.
Nelle Ere successive, via via che la presa dei Valar si affievolì sul Mondo, poche notizie sono giunte su Tulkas, che ancora risiede nelle terre di Valinor in vista di Taniquetil. Si racconta però che alla fine dei tempi, durante Dagor Dagorath, ancora un volta Tulkas affronterà Melkor in singolar tenzone. Ma non sarà Tulkas a sconfiggere Melkor, in quell’occasione. Come raccontano le Profezie, infatti, al fianco di Tulkas combatterà Tùrin Turambar e sarà lui a sferrare l’affondo decisivo contro il Vala rinnegato.
Altro, che sia tradotto dalla sapienza degli Elfi o da quella degli Uomini, non si può dire.