Thorin III Elminpietra
Erebor, 2.866 T.E. – Erebor, dopo il 100 Q.E.
Dopo la caduta di Thorin durante la Battaglia delle Cinque Armate, combattuta alle porte di Erebor, com’è noto, la stirpe primogenita dei figli di Durin fu interrotta. Infatti, anche Fíli e Kíli, figli di Dís sorella di Thorin, furono uccisi in battaglia, e il trono sotto la Montagna passò al Dáin II, cugino di Thorin per parte di padre.
Egli divenne Re nel 2941 della Terza Era, e governò Erebor con saggezza, riallacciando i rapporti con gli Uomini, che tornarono a popolare la città di Dale sotto la guida di Bard di Esgaroth, e con gli Elfi del Reame Boscoso.
Ma il fumo della guerra non era sopito per sempre, e continuava a innalzarsi sempre più a est.
E infatti da allora la guerra mai più cessò ai confini Nord di Bosco Atro, contro gli Orchi che in numeri sempre maggiori scendevano dalle Montagne e i Lupi che essi allevavano.
A Erebor cresceva intanto il figlio del Re, ch’egli aveva nominato Thorin come il cugino, e che manteneva intatte le caratteristiche dei Nani della Stirpe di Durin: il coraggio, la fedeltà e l’orgoglio.
E infine, quando il Nemico ritenne che i suoi piani fossero pronti a giungere a compimento, la guerra venne. E mentre la gran parte dell’esercito di Mordor si lanciava all’assedio di Minas Tirith, pure un secondo esercito, arricchito da contingenti di Esterling alleati di Sauron, attaccò Dale e la Montagna Solitaria, costringendo Nani e Uomini a rifugiarsi dentro Erebor, in un lungo combattimento al cancello centrale.
Qui in prima fila combatterono Dàin e Brand figlio di Bain, figlio di Bard, e a lungo il Re dei Nani contese il grande ponte agli Orchi, difendendo il corpo di Brand ucciso in combattimento.
Ma infine anche lui cadde. E il comando fu assunto da Thorin, che con un ultimo attacco guadagnò tempo sufficiente a ciò che restava dell’esercito congiunto di rifugiarsi al di là del grande cancello, dentro la mura di Erebor.
Ma quando giunse la notizia della sconfitta di Sauron al Sud, e dal lato meridionale di Bosco Atro le forse congiunte di Lòrien e del Reame Boscoso completavano la conquista di Dol Guldur, le forze del Nemico persero gran parte del proprio spirito combattivo. E così Thorin si mise alla testa di una sortita e spezzò l’assedio del Nemico, mettendo in fuga Uomini, Orchi e Lupi che per molto tempo non osarono avvicinarsi nuovamente alla Montagna Solitaria.
Come Re sotto la Montagna, Thorin III continuò le opere di ricostruzioni del padre, e Erebor e Dale – quest’ultima sotto la guida di Bard II, figlio di Brand – tornarono all’antico splendore. E i due popoli prosperarono come fedeli alleati del Reame Riunito di Gondor e Arnor,
Fu durante il regno di Thorin III che Gimli, figlio di Glòin, prese con sé una parte del popolo della Montagna e li condusse a Sud, al confine occidentale del Calenardhon, dove nelle grotte circostanti il Fosso di Helm essi fondarono un nuovo regno nanico, ove Gimli si incoronò come Signore delle Caverne Scintillanti. Inoltre, con la sconfitta del Flagello di Durin, i Nani iniziarono a ripopolare l’antico regno di Moria, guadagnando sala dopo sala il controllo delle miniere agli Orchi rimasti. E fu durante il Regno di Thorin III, che durò diversi anni durante la Terza Era, che i Nani poterono nuovamente estrarre il mithril da Khazad-dûm, con il quale produssero monili, oggetti e architetture di straordinaria bellezza per tutta la durata del Regno di Aragorn e di suo figlio Eldarion.
Non è nota la data di morte di Thorin III, ma considerata la longevità dei Nani è con ogni probabilità avvenuta più di un secolo oltre l’inizio della Quarta Era. Quel che si sa è che è dalla linea di Thorin III che un giorno nacque un Nano che a tutti ricordava così a fondo i grandi Re dell’Antichità, che fu chiamato Durin, il settimo di questo nome. E si dice che solo durante il suo Regno Moria sia stata definitivamente riconquistata, e che lui sia stato l’ultimo Re della Stirpe dei Lungobarbi. Ma quando ciò sia avvenuto, non è dato conoscerlo nei testi lasciatici da Uomini o Nani.