Ted Sabbioso

Hobbiville, c.a. 3000 T.E. – Lontano dalla Contea, ?

 

Ted Sabbioso è un personaggio che, a dispetto del piccolo ruolo che svolge nelle storie della Terra di Mezzo, rappresenta una figura particolarmente interessante. Ci permette infatti di scoprire un lato poco testimoniato del popolo degli Hobbit, gente tipicamente tradizionalista e conformista; quello capace di accettare di buon grado l’arrivo di un’epoca nuova fatta di macchine e industria e capace di abbandonare il mestiere di mugnaio da sempre svolto nella sua famiglia, non senza mostrare una buona dose di cinismo e cupidigia nel rigettare valori e usi della propria società.

Ted è il figlio del mugnaio di Hobbiville, Carl Sabbioso, il cui mulino si trovava a nord dell’Acqua, vicino al ponte. Trascorreva le proprie giornate al lavoro, prima sotto il controllo di suo padre, e poi come gestore in prima persona del mulino, e le proprie serata alla locanda del Drago Verde, dov’era solito dispensare la propria arida superficialità. Come quando, nei giorni che si avvicinavano al centoundicesimo compleanno di Bilbo Baggins, si ritrovò a discutere con Sam Gamgee riguardo ai tanti piccoli portenti che si verificavano nei dintorni della Contea: Uomini-Albero nei boschi a Nord, Elfi che percorrevano la via Est diretti ai Porti, strane voci di creature maligne al di là di Brea. A tutte le osservazioni di Sam, Sabbioso rispondeva negando la possibilità che la vita potesse essere diversa da come era sempre stata, riducendo tutte le sue parole a leggende o menzogne.

Eppure, le sue azioni successive alla partenza dei quattro Hobbit alla volta della loro avventura ci dimostra che egli stesso fosse piuttosto propenso a cambiare le cose. Si alleò in fretta a Lotho Sackville-Baggins, collaborando volentieri con lui alla trasformazione della Contea in una società guidata da un Capo in cui agli altri veniva richiesto semplicemente di obbedire e tacere. Quando fu rivelato che il “potere” di Lotho derivava dal sostegno che gli Uomini del Sud inviati da Saruman – quantomeno nei primi mesi di permanenza – gli riservavano, Sabbioso si convinse ancora di più di trovarsi dalla parte vincente della Storia. E fu allora che accettò con piacere di rinunciare al mulino della sua famiglia, come ci racconta il Vecchio Cotton: “Pensate al mulino di Sabbioso. Pustola lo demolì non appena si fu insediato a casa Baggins. Poi chiamò un branco di loschi individui e a costruirne uno più grosso, e lo riempì di ruote e aggeggi stranieri. Solo quello stupido di Ted ne fu contento, e adesso lavora lì, e pulisce le ruote per far piacere agli Uomini, mentre suo padre era il mugnaio e il padrone”.

Uno sciocco che si crede furbo, questo è Ted Sabbioso, l’immagine di come anche tra gli Hobbit vi possano essere persone disposte a vendersi al miglior offerente, rinunciando alla propria dignità e con sprezzo della propria famiglia e di tutti i propri concittadini pur di avere un po’ di potere in più da esercitare e qualche soldo in più in tasca.

Ancora più evidente è la vuota superbia con cui accoglie Frodo, Sam, Merry e Pipino di ritorno da Gondor: “Non ti piace, Sam?”, sghignazzò. “Ma sei sempre stato un cuore tenero. Credevo che te ne fossi andato in una di quelle barche delle quali cianciavi sempre, con tante vele. Che cosa sei tornato a fare? Abbiamo molto lavoro adesso, nella Contea”. E forse proprio in questa frase si esplicita il senso metaforico di Ted Sabbioso nell’Universo del Signore degli Anelli: bastano le scelte di poche stolide persone per rovinare secoli di pace permettendo a una dittatura di instaurarsi. Perché solo in una dittatura le persone stupide come lui si troveranno bene, avendo sempre qualcuno che gli darà ordini e indicazioni su cosa fare e non fare.

Ma quella volta, come sappiamo, le cose andarono diversamente.

Sei sporco e insolente, Sabbioso”, disse Merry. “E hai sbagliato i tuoi calcoli. Stiamo salendo il Colle per togliere di mezzo il tuo amatissimo Capo. Abbiamo già regolato i conti con i suoi Uomini”.

Ted rimase con il fiato mozzo, perché in quell’istante notò la scorta che ora a un segnale di Merry marciava attraverso il ponte”.

Ted cercò di chiamare aiuto suonando l’allarme, ma nessuno rispose, dal momento che il grosso degli Uomini era già stato fermato durante la Battaglia di Lungacque. E fece l’unica cosa che resta a coloro che non sanno riconoscere, né accettare, la propria sconfitta, fuggendo lontano dalla Contea, in cui non fu più rivisto da Hobbit o Uomo che fosse.

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