Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 20

Il buio aveva invaso tutta la stanza; il fuoco moriva lentamente, le ombre si smarrivano, ed essi suonavano ancora. E d’un tratto, mentre suonavano, cominciarono a cantare uno dopo l’altro: un canto roco di Nani che sembrava salire dai recessi delle loro antiche case; e questo è come un frammento della loro canzone, se canzone può esserci senza alcuna musica.
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Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 19

«E adesso un po’ di musica!» disse Thorin. «Tirate fuori gli strumenti!».
Kili e Fili si precipitarono a prendere le borse e riportarono con loro dei piccoli violini; dall’interno dei loro mantelli, Dori, Nori e Ori tirarono fuori dei flauti; Bombur esibì un tamburo che era nell’ingresso; anche Bifur e Bofur uscirono e tornarono con dei clarinetti che avevano lasciato nel portaombrelli.
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Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 18

Poi tornarono indietro, e trovarono Thorin che fumava la pipa coi piedi sul parafuoco. Faceva degli anelli di fumo assolutamente enormi, che andavano dovunque egli diceva loro di andare – su per la cappa del camino, o dietro l’orologio sopra la mensola, o sotto la tavola, o attorno al soffitto: ma dovunque l’anello di fumo andasse, non era mai abbastanza veloce da sfuggire a Gandalf.
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Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 17

«Immagino che vi tratteniate a cena?» disse col tono di voce più educato e inespressivo.
«Ma naturale!» disse Thorin. «E anche dopo. Non risolveremo la faccenda fino a tardi e dobbiamo prima fare un po’ di musica. Adesso… sparecchiare!».
Al che i dodici Nani – non Thorin, che era troppo importante e rimase a parlare con Gandalf – balzarono in piedi e ammucchiarono ogni cosa in alte pile.
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Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 16

«Vadano a morire ammazzati* tutti quanti, questi Nani!» disse ad alta voce. «Perché non vengono a darmi una mano?». Detto fatto! Ecco lì Balin e Dwalin sulla porta della cucina, e Fili e Kili dietro di loro, e prima che Bilbo potesse dire ba avevano fatto sparire nel salotto i vassoi e un paio di tavolinetti, e disposto bellamente ogni cosa.
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Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 15

«Adesso ci siamo tutti!» disse Gandalf, osservando la fila di tredici cappucci (i migliori cappucci staccabili, quelli della festa) e il proprio cappello che pendevano dall’attaccapanni.
«Una bella compagnia davvero. Spero che ci sia ancora qualcosa da mangiare per i ritardatari!
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Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 14

Bilbo corse per il corridoio, arrabbiatissimo, completamente sconcertato e sconvolto: questo era il peggiore mercoledì di tutta la sua vita! Aprì la porta con uno strattone e caddero tutti dentro, uno sopra l’altro. Altri Nani, altri quattro! e dietro c’era Gandalf, che stava appoggiato al bastone e rideva.
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Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 9

Frattanto Gandalf stava ancora lì fuori della porta, ridendo a lungo, ma silenziosamente. Dopo un po’ si mosse e con la punta del bastone fece uno strano segno sul bel portoncino verde dello Hobbit. Poi si allontanò a grandi passi, più o meno mentre Bilbo stava finendo la sua seconda torta e cominciava a pensare che era stato molto abile nell’evitare avventure.…

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Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 8

«Che altro dovrei fare?» disse lo stregone. «Ma sono contento lo stesso di vedere che ricordi qualcosa di me. Sei gentile a ricordare almeno i miei fuochi d’artificio, e questo mi fa sperare bene. Sì, certo! Per amore del tuo vecchio nonno Tuc e per amore della povera Belladonna, ti darò quello che mi hai chiesto!».
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Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 7

«Però, quante cose sai dire col tuo Buon giorno!» disse Gandalf. «Adesso vuoi dire che ti vuoi sbarazzare di me e che il giorno non sarà buono finché non me ne sarò andato».
«Niente affatto, niente affatto, caro signore! Vediamo un po’, non credo di conoscere il vostro nome…».
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