Allora la porta di pietra si aprì con una spinta poderosa, ed entrarono tutti. C’erano delle ossa sul pavimento e un odore sgradevole nell’aria; ma c’era anche una grande quantità di cibo gettato alla rinfusa su alcuni scaffali e sul terreno e, in gran disordine, il bottino di molte rapine.
Leggi tutta la voce

Ispezionarono tutt’intorno, e presto trovarono delle impronte di stivali petrosi da Uomo Nero che si allontanavano in mezzo agli alberi. Seguirono le tracce su per la collina, finché non arrivarono a una grossa porta di pietra, nascosta tra i cespugli, che chiudeva una grotta.
Leggi tutta la voce

L’operazione successiva consistette nello slegare i sacchi e far uscire i Nani. Erano quasi soffocati e molto seccati: non gli era per nulla piaciuto star lì per terra ad ascoltare gli Uomini Neri che facevano piani per arrostirli, schiacciarli e tritarli.
Leggi tutta la voce

Infatti proprio in quel momento la luce apparve sopra la collina e si sentì un forte cinguettio tra i rami. Guglielmo non parlò più perché rimase fermo, mutato in pietra mentre si chinava; e Berto e Maso si immobilizzarono come rocce mentre lo guardavano.
Leggi tutta la voce

«È stupido bollirli! Non abbiamo acqua e ci vuole un sacco di tempo per arrivare fino al pozzo» disse una voce. Berto e Guglielmo pensarono fosse quella di Maso.
 «Chiudi il becco!» dissero. «O non la finiremo mai. E ci puoi andare tu a prendere l’acqua, se parli ancora».
Leggi tutta la voce

Fu proprio allora che Gandalf ritornò. Ma nessuno lo vide. Gli Uomini Neri avevano deciso di arrostire subito i Nani e di mangiarli più tardi: l’idea era di Berto, ed era stata approvata dagli altri dopo un bel po’ di discussioni.
Leggi tutta la voce

In cambio Maso si prese il ramo sui denti e perse uno degli incisivi. Questo lo fece urlare, ve lo dico io. Ma in quel momento sopravvenne da dietro Guglielmo e gettò il sacco proprio sopra la testa di Thorin, dritto giù fino ai piedi.
Leggi tutta la voce

Thorin arrivò per ultimo – e non fu catturato di sorpresa. Arrivò aspettandosi dei guai e non ebbe bisogno di veder sporgere fuori dai sacchi le gambe dei suoi amici per capire che le cose non andavano bene per niente. Indugiò fuori nelle tenebre per un po’, e disse: «Ma che razza di guaio è questo?
Leggi tutta la voce

E così fecero. Tenendo in mano i sacchi che usavano per portare via pecore e altra preda attesero nelle tenebre. Man mano che ciascun Nano arrivava, e guardava sorpreso il fuoco, i boccali ricolmi, e il montone rosicchiato, plop! un sacco puzzolente gli piombava sulla testa ed egli era giù per terra.
Leggi tutta la voce

«Povera canaglietta!» disse Guglielmo. Aveva già mangiato tutto quello che poteva ingoiare a cena; e aveva anche bevuto un sacco di birra. «Povera canaglietta! Lascialo andare!».
 «Non prima che abbia detto cosa ha voluto dire con “tanti”, e con “proprio nessuno”» disse Berto.
Leggi tutta la voce
Back To Top
Racconti di Tolkien