Là, nelle tenebre, su una pietra larga e piatta sedeva un Orco orrendo dalla testa enorme, e intorno a lui stavano in piedi diversi Orchi armati delle asce e delle sciabole che sono soliti usare. Il fatto è che gli Orchi sono creature malvagie e crudeli.
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 Era illuminata da un gran fuoco rosso nel centro, e da torce appese alle pareti, e rigurgitava di Orchi. Risero tutti e applaudirono freneticamente quando i Nani (col povero piccolo Bilbo alle loro spalle e più vicino alle fruste) entrarono correndo, mentre dietro di loro gli Orchi che li spingevano facevano schioccare e fischiare le fruste.
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 Davanti a loro apparve ora un bagliore di luce rossa. Gli Orchi si misero a cantare, o meglio, a gracidare, accompagnandosi col battito dei piedi sulla pietra e scuotendo ritmicamente i loro prigionieri.
Afferra e spezza! Voragine nera!
Acciuffa, sbatti! Poi spazza a bufera!
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La crepa si chiuse con uno scatto, e Bilbo e i Nani si trovarono dall’altra parte, quella sbagliata! Dove era Gandalf? Né loro né gli Orchi ne avevano la più pallida idea, e gli Orchi non persero tempo a scoprirlo. Acciuffarono Bilbo e i Nani e li spinsero avanti in gran fretta.
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Ed ecco saltar fuori gli Orchi, Orchi grossi, Orchi enormi e brutti, Orchi a non finire*, prima che si potesse dire massi e sassi. Ce n’erano almeno sei per ogni Nano, e perfino due per Bilbo; e furono tutti agguantati e trascinati attraverso la fessura, prima che si potesse dire miccia e acciarino.
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