Silima, il corpo dei Silmaril
Tirion, c.a. 1400 A.A. – Perduta con Fëanor
Molto si è detto riguardo a Fëanor, al suo insaziabile spirito creatore e all’acume del suo ingegno, quand’egli lo rivolgeva alle opere manuali, all’arte della metallurgia e alla forgiatura di gioielli senza pari al mondo.
Pure, il suo genio non si fermava al semplice utilizzo di ciò che Arda offriva agli artigiani come materie prime: minerali, metalli e gioielli. E spingendosi sempre più in là nella sua ricerca del bello e dello straordinario, talvolta Fëanor creava nuovi materiali dai quali ottenere l’esatta composizione e le caratteristiche necessarie per l’opera che aveva in mente.
È il caso della Silima, la sostanza cristallina inventata da Fëanor capace di portare in sé la luce e la bellezza degli Alberi, rimanendo un composto che poteva essere modellato e plasmato da un abile artiere. E con esso Fëanor realizzò il più celebrato dei suoi capolavori: i tre Silmaril che, una volta morti gli Alberi, soli ne conservavano la brillantezza e lo splendore.
Una sostanza della quale il solo Fëanor conosceva la composizione e la modalità di creazione, e il cui segreto fu perduto insieme a lui, quando cadde dopo il suo ritorno nella Terra di Mezzo.
Ma da chi l’ha vista, così la Silima veniva descritta: “Appariva simile al cristallo di diamanti, ma era più forte dell’adamantio, tanto che nessuna violenza poteva rovinarla o romperla nel Regno di Arda.”
Dal momento che i Silmaril contenevano la luce unita dei Due Alberi di Valinor, questo cristallo agiva così come nel caso dei Figli di Ilúvatar lo hröa, il corpo, trattiene lo spirito, il fëa.
E tale era lo stupore e la meraviglia dei suoi contemporanei nell’assistere a questo prodigio, che presto la possibilità di rivederlo nel mondo divenne materia di leggende.
E così tra gli Eldar si diceva che il segreto della sostanza di cui era fatto sarebbe stato conosciuto solo quando Fëanor fosse tornato alla Fine, dopo che il Sole e la Luna fossero scomparsi.
In quel giorno dopo Dagor Dagorath Fëanor sarebbe infatti tornato in corpo e in spirito nel Mondo, fuori dalle aule di Mandos in cui da allora attende. E si dice che quando Yavanna gli chiederà nuovamente, come fece molti millenni del sole prima, di concederle i Silmaril per guarire i due Alberi, egli infine accetterà, e narrerà come spezzare il legame che conteneva la luce degli Alberi dentro ai Silmaril. E allora la Storia di Arda chiuderà il proprio cerchio, e una nuova pagina dell’incessante scorrere del Tempo verrà scritta.
Ma cosa vi sarà vergato nessuno sulla Terra lo conosce, e forse solo Eru Ilùvatar che è sopra ogni cosa.