I due Guardiani di Cirith Ungol, le Sentinelle Silenti

Cirith Ungol, c.a. 1.500 T.E. – Cirith Ungol, 3.019 T.E.

 

Molti sono gli artefatti magici con cui il Nemico e i suoi servi hanno tentato di raggiungere i propri scopi, taluni dotati di poteri che gli Umani, e ben pochi perfino tra i Dùnedain, erano in grado di comprendere.

 

Tra gli esempi di questa oscura arte vi sono certamente le Sentinelle Silenti, i guardiani posti sul cancello di Cirith Ungol il cui compito era di osservare ciò che avveniva intorno alla fortezza e al suo interno.

 

Già dalla descrizione che di esse ne fa il Libro Rosso è possibile intuire che esse fossero frutto di un contorto ingegno: due esse erano, concepite come due entità assise ciascuna su un trono posto ai due lati del cancello. Ma a una più attenta osservazione, esse apparivano composte di tre figure più piccole, che a seguito di orribili contorsioni risultavano l’una all’altra avvinghiate, eccetto per le tre teste, scolpite a foggia di avvoltoio con gli occhi di nera pietra. E ciascuna testa era demandata all’osservazione di un panorama specifico: l’una fissava l’esterno e la via che giungeva da Ovest, l’altra guardava lo spiazzo interno alla fortezza, e la terza puntava lo sguardo a perpendicolo verso il basso, sotto l’arco del cancello.

 

Non certo di fabbricazione umana erano tali abomini, per quanto la Torre che guardavano lo fosse certamente: era infatti Cirith Ungol una delle molte roccaforti che gli Uomini di Gondor avevano edificato ai tempi della propria grandezza, dopo la vittoria nella Guerra dell’Ultima Alleanza e la prima sconfitta di Sauron. Scopo di Cirith Ungol era controllare l’alto passo che dominava Minas Ithil, con particolare attenzione all’orrore che viveva nelle gallerie vicino alla fortezza (da cui il nome Ungol, ragno in Sindarin).

 

Ma rapido fu il declino del Regno Meridionale. E quando, intorno al 1450 della Terza Era, molte calamità si abbatterono su Gondor – e ultima la Lotta delle Stirpi che grandemente diminuí la sua popolazione – la vigilanza sui passo di Mordor cominciò ad essere disertata.

E presto la Torre cadde preda degli Orchi che ne frattempo si stavano rapidamente moltiplicando a Est dell’Anduin.

 

Fu allora che Sauron, tornato in segreto a Barad-dûr, deve aver concepito l’idea delle Sentinelle Silenti: statue al cui interno albergava un ‘insonne spirito maligno’, come ci ha raccontato Samvise Gamgee, capace di riconoscere l’approssimarsi di chiunque al cancello.

 

Nessuna creatura visibile o invisibile passava inosservata da loro. Avevano il potere di identificare i nemici e di impedir loro di entrare o uscire dal cancello con la sola forza della loro volontà, ed erano in grado di inviare un acuto segnale di allarme se la loro guardia veniva violata.

È infatti narrato che Samvise Gamgee non fu inizialmente in grado di superare la forza del loro volere e entrare a Cirith Ungol: fu solo grazie alla Fiala di Galadriel, che insieme alla propria luce aveva la facoltà di rincuorare il proprio portatore, che egli riuscì a proseguire. Ma non appena messo un piede avanti, le Sentinelle proruppero in un alto grido, che allertò la guarnigione.

 

Lo stesso avvenne quando, salvato Frodo, essi uscirono dalla fortezza attraversando il cancello. “Gilthoniel, A Elbereth!”, gridò Sam, e Frodo con flebile voce rispose “Aiya elenion ancalima!”. E come ci racconta il Libro Rosso, “la volontà dei Guardiani fu spezzata con la rapidità di una corda troppo tesa, e Frodo e Sam incespicarono, ma poi si misero a correre, attraverso il cancello e oltre le grosse figure sedute dagli occhi scintillanti. Si udì uno schianto: la chiave di volta dell’arco piombò quasi alle loro calcagna, e il muro che lo sormontava crollò distrutto. Sfuggirono per un soffio. Una campana suonò e i Guardiani emisero un lungo e lamentoso ululato. Dall’alto delle tenebre giunse la risposta: una forma alata apparve improvvisamente nel cielo nero, squarciando le nubi con un grido agghiacciante”. Un Nazgûl aveva assistito al crollo dei Guardiani, e tornava a riferire al proprio Padrone.

 

E così finì una delle più terribili e affascinanti opere del Nemico: e mai più la Torre di Cirith Ungol udì l’acuto e penetrante suono delle Sentinelle rimbombare per le strette valli degli Ephel Dùath.

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