Scettro di Annùminas

Lo Scettro di Annùminas

Nùmenor, primi secoli S.E. – Parte del tesoro del Re di Gondor

 

Com’è noto, erano quattro i simboli del potere degli Uomini di Nùmenor sopravvissuti alla Caduta: l’Anello di Barahir, la spada di Elendil Narsil, l’Elendilmir e l’artefatto protagonista di questa scheda, vale a dire lo scettro di Annùminas.

 

Si trattava di un’asta d’argento, in origine simbolo di autorità dei Signori di Andúnië a Númenor. Sopravvisse alla Caduta e fu detenuto dai Re di Arnor e, dopo la divisione del Regno del Nord, passò di generazione in generazione ai Re di Arthedain fino alla morte dell’ultimo re, Arvedui, nel 1975 T.E.

In seguito fu custodito a Gran Burrone, dove per lunghi secoli i Capitani dei Dùnedain furono accolti e protetti.

 

Re Elendil, di Artigas

Nel 2951 della Terza Era, quando Aragorn aveva vent’anni, Elrond gli consegnò gli altri cimeli della Casa di Elendil, ma trattenne lo Scettro dicendo che Aragorn non lo aveva ancora guadagnato. Dopo la Guerra dell’Anello, quando Elrond arrivò a Minas Tirith con sua figlia Arwen, consegnò lo scettro ad Aragorn, già incoronato come Re Elessar. A quel punto, lo scettro era probabilmente l’opera più antica realizzata dagli Uomini ancora conservata nella Terra di Mezzo, avendo oltre cinquemila anni di storia.

 

Questo artefatto ci permette di approfondire anche l’organizzazione dei due Regni, che pur Riuniti nella figura del Re dovevano mantenere un certo grado di autonomia. Si ricorda infatti che, durante il regno di Elessar, alcune terre dell’Eriador (l’antico Arnor), come la Contea, erano considerate sotto la protezione esclusiva dello Scettro del Nord.

 

L’ultima menzione dello Scettro ci porta al 120 della Quarta Era, quando, sul letto di morte ch’egli aveva scelto, Elessar affidò lo Scettro di Arnor e la Corona di Gondor nelle mani di suo figlio, Eldarion.

 

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