Radagast il Bruno, il terzo Istar

Aule Atemporali, Prima del Tempo – ?, Dopo il Tempo

 

Lo spirito che nelle antiche storie è chiamato, con voce Ovestron, Radagast il Bruno (per via delle vesti marroni con le quali sempre si è palliato), nacque dalla mente di Ilùvatar prima del Tempo, negli infiniti spazi della dimora di Eru, ed era tra i Maia che fin dall’Ainulindalë rimase affascinato dalla bellezza di Eä, avvicinandosi, nel canto, alla voce di Yavanna, colei che più d’ogni altro contribuì, nella profondità della propria mente, alla creazione dei kelvar e degli olavr, le creature e la vegetazione di Arda, ancora incorrotta.

 

Quando Eru concesse agli Ainur la possibilità di scendere su di essa e di contribuire a plasmarne il destino, lo spirito che poi fu noto come Radagast la seguì, entrando a far parte delle sue schiere angeliche, ponendosi al servizio di ogni essere vivente della Terra. E forse fu proprio per questo motivo ch’egli fu scelto tra i Maiar che – una volta che Oromë tornò dall’Est recando notizia del risveglio degli Elfi – furono posti a guardia dei Primi Nati per difenderli dalle insidie delle forze di Melkor. E lì conobbe i Padri degli Elfi Imin, Tata ed Enel che diedero vita alle tre schiere che presero la via dell’Ovest: i Vanyar, i Noldor e i Teleri, che lo chiamavano Hràvandil nel linguaggio proto-Quenya che parlavano allora, un nome che può essere tradotto come “amante degli animali selvatici”.

 

Non è noto quanto a lungo egli si trattenne con gli Elfi, né se li accompagno durante il lungo viaggio a Valinor. Quel che è certo è che durante la sua permanenza egli s’innamorò degli animali della Terra di Mezzo, e in particolare degli uccelli – un amore che gli valse il più tardo nome di Aiwendil – e che prima del ritorno di Morgoth più volte si spinse all’Est per godere della loro presenza.

 

Il suo nome compare nuovamente nelle cronache durante la Seconda o la Terza Era del mondo – a seconda delle tradizioni – quando egli fu tra i Maiar scelti dai Valar per recarsi nella Terra di Mezzo per confortare Elfi e Uomini contro il dominio di Sauron, che si era sollevato in possanza dopo la sconfitta del suo Maestro e ambiva a sottoporre l’Intera Terra di Mezzo sotto il proprio giogo. Ch’egli fosse giunto durante la Seconda Era, come vogliono alcuni, o intorno all’anno 1.000 della Terza, come sottolinea la versione più accreditata, egli fu il Terzo ad essere scelto dai Valar, dopo che Aulë ebbe indicato Curumo, membro della propria schiera, e Manwë aveva voluto Olòrin come proprio messaggero. Fu a questo punto che Yavanna chiese a Curumo, in virtù della sua fedeltà al marito, di prendere con sé Aiwendil affinché potesse avere cura delle creature viventi a lei care. Il novero dei cinque stregoni fu poi arricchito da Oromë che nominò Alatar e Pallando come propri messaggeri per le Terre ad Est.

 

Radagast giunse nella Terra di Mezzo, come i propri compagni, con l’aspetto di un uomo anziano ma ancora nel vigore dei propri anni, più basso dei suoi compagni e con alcuni capelli biondi che ancora affioravano sulla sua chioma. Fece parte del Bianco Consiglio, ma vi svolse un ruolo di grado inferiore rispetto a Curumo e Olòrin, che divennero noti, nella lingua degli Uomini, come Saruman e Gandalf.

Non si conoscono le sue attività nei secoli successivi, ma si sa ch’egli prese residenza a Rhosgobel, un luogo posto tra la Carroccia e il Fiume Foresta, circondandosi di uccelli e latri animali selvatici. Da qui assistette alla progressiva contaminazione di Boscoverde il Grande e alla sua trasformazione in Bosco Atro a seguito del male che si sprigionava da Dol Guldur

 

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