Altri due importanti esempi di corpus Sindarin sono indubbiamente le due formule* pronunciate da Gandalf nel corso dell’avventura della Compagnia dell’Anello, entrambe nel capitolo “Viaggio nell’oscurità”.
La prima contro i lupi che assaltano il gruppo nell’Agrifogliere (in realtà la prima parte dell’incantesimo di fuoco che adopera qui si è sentita anche nel capitolo precedente, quando lo stregone brucia un fascio di legna per riscaldare i viandanti nel corso della traversata fallimentare del gelido passo di Cornorosso); la seconda quando tenta di trovare le parole magiche per far aprire le Porte di Durin, i Cancelli Occidentali di Moria. Come al solito, esaminiamole attraverso le note di WPP:
S naur an edraith ammen!
naur dan i-ngaur-hoth!
“il fuoco [sia] per noi scampo/salvezza!
fuoco contro l’orda di lupi mannari!”
S naur “fuoco” = Q nár, cfr. Sammath Naur. Radice √(A)NAR: cfr. Q anā̆r, S anor “Sole”; Narsil, nome della spada, etc. […]
S an a/per. […]
S edraith “salvataggio, salvezza” < et “fuori, da”, rekti(e), radice rek- “recuperare, uscire/andare via, salvarsi dalla rovina/pericolo/perdita”, Q rehtie. [rekte >> rekti(e); rehte >> rehtie.]
S ammen < an, per, men, noi. (vd. avanti). ¶ammen, per noi. an-men. […]
S dan “indietro a, indietro (in risposta a) contro” ¶ dan, giù verso, indietro su. […]
S i, i, gli. […]
S ngaurhoth, orda di lupi. […]
S ngaur (in posizione assoluta iniziale gaur), un lupo mannaro (propriamente “falso, camuffato, deformato”): √ÑGAW– “falsificare, deformare, dissimulare”. Naturalmente non esisteva alcun equivalente Quenya autentico, ma in Quenya Esule la parola Sindarin era adattata in ñauro. […]
S hoth, schiera (in Sindarin usato quasi sempre con un significato malvagio o quanto meno non amichevole: come glam·hoth, gli orchi, letteralmente “orda del frastuono”; Loss(h)oth, l’ostile popolo settentrionale che viveva nella neve). √KHOT-, radunarsi, insieme nella confusione, nella baraonda. hoth probabilmente sostituisce khottă. Cfr. Q hosta (khot-ta), raccogliersi frettolosamente, ammassarsi. […]

Ecco la trascrizione in Tengwar dell’incantesimo contro i lupi. Come già la scorsa volta, la propongo nei due principali modi Sindarin (ómatehtar e quantasarme).
Modo ómatehtar:
5yE6 5# 2$7hE3 tP#5$ Á 5yE6 25# `B byE793H Á
Modo quantasarme:
6]ê7 ]6 l27]Ö3 ]tl6 Á 6]ê7 2]6 `g]ê79h3 Á
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S annon edhellen edro hi ammen!
Fennas nogothrim lasto beth lammen
Un’invocazione in versi (improvvisata) di Gandalf.
“Cancello elfico apriti ora per noi; portone del popolo Nanico ascolta le parole della mia lingua.”
S annon “cancello” […]
S edhellen, agg. “elfico” da edhel “Elfo”. [Il Sindarin edhel è probabilmente correlato a, o connesso con, il Quenya Elda, il nome specifico della branca occidentale dei Quendi; ma era usato in Sindarin come un nome generale per tutti gli Elfi (dal momento che il nome Quendi era caduto in disuso in Sindarin).] […]
S edro, imperativo del verbo Sindarin edra- “aprirsi (verso)”.
¶ edro, imper. del S edra. etr-, aprirsi (intransitivo), correlato a et, fuori. [Bozza. Cfr. Etym. ETER– “aprirsi (venire fuori)”, edro! “apriti!”]
S hi “adesso”. [Cfr. Q sí.]
S ammen “per noi”: vedi sopra.
S fennas “portone”. Cfr. fen, porta (in Fen Hollen, vol. III, 99). [Q fenna.]
¶ fennas, grande porta. [Bozza. Cfr. Etym. PHEN-, Q fenda “soglia”, N fend, fenn.]
S nogothrim: del popolo Nanico.
[Cancellati: nocoth, nogohoth, e nogath. Bozza.]
S nogoth, pl. “nani”, pl. di nogon, un nano; nogoth-rim “popolo nanico”.
Raro, probabile occasionalismo di Gandalf. Il plurale generale consueto era Naugrim. […]
¶ S nogoth. Nano grande. noegin, nanerottolo. […]
[Breve dissertazione di Tolkien sulle parole in Noldorin Quenya per “Nano”: casar e nauka.]
S lasto, imperativo di S lasta-, ascoltare. [Q lasta, √LAS-.]
¶ lasto, imper. di lasta-, prestare orecchio, ascoltare. […]
S beth, mutata (in quanto il compl. ogg. è posto immediatamente dopo il verbo) da peth, parola equivalente al Q quetta [√QUET– “dire”].
¶ beth, parola = peth. […]
S lammen “(della) mia lingua”. S lam “lingua” = Q lambe.
¶ lammen. lambina, della lingua, formulato con la lingua. […]
S -en, suffisso possessivo di 1ª persona singolare (cfr. Q lambenya, “la mia lingua”). […]

Ecco la trascrizione in Tengwar dell’incantesimo alla Porta di Durin.
Modo ómatehtar:
5#P5^ 4$j$°5= 2$7`N 9`B t#P5$ Á
e5P$iE 5x^3H7t%= jiE1`N w3F jt#P5$ Á
Modo quantasarme:
]5h6 l4ljjl6= l27h 9` ]tl6 Á
el5]8 6h sh 37`y= j]81h wl3 j]tl6 Á
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Grazie a questi esempi abbiamo già potuto osservare diversi casi di mutazione, uno dei fenomeni fonologici e grammaticali più caratteristici del Sindarin. Provo a evidenziarli, ma rimando a un appuntamento futuro una trattazione più organica, per quanto giocoforza incompleta, essendo uno degli argomenti più complessi e controversi – nonché ancora oggi oggetto di studi – legati a questa lingua (a fronte di una grammatica più semplice del Quenya).
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i ngaurhoth è un tipico caso di mutazione nasale (nasal mutation), la seconda forma più comune di mutazione consonantica in Sindarin.
L’articolo determinativo in a un certo punto dell’evoluzione del Sindarin (successivo allo stadio dell’Eldarin Comune, cfr. art. det. Quenya i – ma precedente all’insorgere delle mutazioni) ha lasciato cadere la -n.
Nel nostro esempio la parola gaur (+ il suffisso del plurale di classe hoth) acquisisce la n- iniziale per effetto della vicinanza con l’articolo i(n) (avviene lo stesso con le preposizioni na(n) “con, di” e an “a, per”).
Tolkien scrive per l’appunto che “in posizione assoluta iniziale”, ovvero “sciolta” dall’articolo determinativo, la parola torna ad avere la grafia gaur, e non più i ngaur.
La mutazione nasale ha ovviamente effetti diversi a seconda della consonante iniziale della parola che segue. In questo caso un’occlusiva velare sonora, la g, diventa la nasalizzata corrispondente [ŋg] o [ŋ] – Tolkien utilizza in maniera un po’ ambigua ng per trascrivere entrambi i valori fonetici, dunque non è chiaro al 100% quale sia quello più corretto nella fattispecie di ngaurhoth, se [ŋgaurhoθ] oppure [ŋaurhoθ].
Diverso è già il caso di Tol-in-Gaurhoth, per esempio, dove infatti anche l’ortografia è leggermente diversa, trattandosi di una costruzione genitiva (“L’Isola dei Lupi Mannari”, roccaforte di Sauron a Tol Sirion nel Silmarillion) e dunque di un tipo di mutazione mista.
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beth è un tipico caso di indebolimento o lenizione (soft mutation o lenition), la più comune forma di mutazione consonantica del Sindarin.
Assolutamente pervasiva nel Sindarin, occorre in un gran numero di casi (il che rende l’uso del dizionario assolutamente inutile per lo studio del Sindarin!). Tolkien ci informa che nel caso specifico la mutazione è dettata dal fatto che il complemento oggetto (peth > beth) segue immediatamente il verbo (imp. lasto), pertanto ne consegue che in casi come questo una consonante occlusiva sorda muta nella sonora corrispondente quando è preceduta da una vocale.
E quindi p > b; t > d; c > g.
Ma ripeto, questa è solo una delle applicazioni di questo tipo di mutazione. Altri casi di mutazione grammaticale occorrono quando la forma modificata di un sostantivo segua un articolo, quando la forma modificata di un aggettivo segua un sostantivo, etc. Dal punto di vista del processo mutazionale di per sé, parole che avessero come consonante iniziale un’occlusiva sonora muterebbero nella fricativa corrispondente (b > v; d > dh [ð]; la g si elide direttamente come abbiamo visto in govannen) e così via. Vedi qui per un (tentativo di) approfondimento più esaustivo.
*Sebbene gli incantesimi di Gandalf siano declamati in versi, come se fossero in rime baciate, ho comunque deciso, forse impropriamente, di ascriverli alla “prosa”, dal momento che non sono né canti né poesie, e, essendo appunto spell, sono parole con una precisa funzione pratica.
Bibliografia di riferimento:
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The Lord of the Rings (1955; 1966) by J. R. R. Tolkien.
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Words, Phrases & Passages in The Lord of the Rings, tratto da Parma Eldalamberon #17 (2007) ed. Christopher Gilson.
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Consonant Mutations in conceptual evolution of Noldorin/Sindarin Phonology (2004), paper di Ryszard Derdzinski (ELF).
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Le Lingue degli Elfi della Terra di Mezzo, Vol. I: storia e sviluppo delle lingue elfiche di Arda (2016) di Gianluca Comastri.
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Le Lingue degli Elfi della Terra di Mezzo, Vol. II: l’arte della parola nelle opere di Tolkien (2018) di Gianluca Comastri.
Sitografia:
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Eldamo.org/Consonant mutation https://eldamo.org/content/words/word-2876751225.html
/Soft mutation https://eldamo.org/content/words/word-3345651089.html
/Nasal mutation https://eldamo.org/content/words/word-769508253.html
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Ardalambion/Consonant mutation https://ardalambion.net/sindarin.htm#mutations
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Tolkiendil.com/Mutations in Sindarin https://www.tolkiendil.com/langues/english/i-lam_arth/mutations_sindarin
-Rúmil