«Uhm!» disse il Grande Orco. «Questo lo dici tu! Posso chiederti allora cosa facevate sulle montagne, e da dove venite e dove andate? In effetti vorrei sapere tutto di voi. Non che ti servirà a molto, Thorin Scudodiquercia, ne so già fin troppo della tua razza; ma di’ la verità, o vi organizzerò qualcosa che non vi piacerà affatto!».
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 Immediatamente la loro luce si spense. Si udì un altro sibilo, seguito da uno spruzzo, e la scura forma a ceppo scomparve giù per il fiume nella notte. Aragorn si mosse nel sonno, si girò, ed infine si mise a sedere.
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 «Chi sono questi miserabili?» chiese il Grande Orco.
 «Nani, e questo!» disse uno di quelli che li avevano portati fin lì, dando uno strattone alla catena di Bilbo così che egli cadde in avanti sulle ginocchia. «Li abbiamo trovati che si riparavano nel nostro portico anteriore».
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 A notte fonda Frodo uscì da un profondo sonno buio e si accorse che Sam lo stava scuotendo. «È un peccato svegliarvi», sussurrò Sam, «ma me l’avete chiesto voi. Non c’è nulla da dire, o ben poco. Mi parve di udire poc’anzi uno spruzzo ed un rumore come di fiuto; ma si odono tanti strani suoni del genere di notte lungo un fiume».
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Là, nelle tenebre, su una pietra larga e piatta sedeva un Orco orrendo dalla testa enorme, e intorno a lui stavano in piedi diversi Orchi armati delle asce e delle sciabole che sono soliti usare. Il fatto è che gli Orchi sono creature malvagie e crudeli.
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 «Sì, è ciò che temevo da tempo», disse Frodo. «Sin da quella notte sul flet. Suppongo egli stesse a Moria in agguato, e da quel momento abbia seguito le nostre tracce; speravo che la permanenza a Lórien lo gettasse fuori pista.
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 Era illuminata da un gran fuoco rosso nel centro, e da torce appese alle pareti, e rigurgitava di Orchi. Risero tutti e applaudirono freneticamente quando i Nani (col povero piccolo Bilbo alle loro spalle e più vicino alle fruste) entrarono correndo, mentre dietro di loro gli Orchi che li spingevano facevano schioccare e fischiare le fruste.
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 «Mi parrebbe soltanto un ceppo nel crepuscolo, e del sonno nei tuoi occhi, Sam», disse Frodo, «se quegli occhi fossero apparsi oggi per la prima volta. Ma non è così; io li vidi su a nord prima che giungessimo a Lórien, e vidi uno strano essere con due occhi arrampicarsi sul flet quella notte.
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 Davanti a loro apparve ora un bagliore di luce rossa. Gli Orchi si misero a cantare, o meglio, a gracidare, accompagnandosi col battito dei piedi sulla pietra e scuotendo ritmicamente i loro prigionieri.
Afferra e spezza! Voragine nera!
Acciuffa, sbatti! Poi spazza a bufera!
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 «Fu allora che saltai su strofinandomi gli occhi, pronto a lanciare un grido se la visione non scompariva dopo che avessi cacciato dalla mia testa ogni ombra di sonnolenza. Quella cosa acquistava infatti velocità, ed era ormai molto vicina alla prua dell’imbarcazione di Gimli.
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