Elessar, Gemma Elfica della casa di Elendil

«Questo è il dono di Celeborn e di Galadriel al capo della Compagnia», disse ad Aragorn, dandogli un fodero creato apposta per la sua spada. Dimmi però se vi è qualcos’altro che desideri da me all’ora della separazione! Ahimè, l’oscurità sempre più cupa sarà d’ora in poi fra di noi, e forse mai più c’incontreremo, prima del giorno in cui percorreremo una strada molto lontana e senza ritorno».
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La morte di Echtelion della fonte

“Grande e altero era Ecthelion, Signore delle Fonti, in quel tempo Custode della Grande Porta. Tutto d’argento era vestito, e sopra il suo elmo scintillante era posta una punta d’acciaio recante in cima un diamante; e come il suo scudiero gli prese lo scudo, questi balenò quasi fosse coperto da gocce di pioggia, che in effetti erano mille e più borchie di metallo e cristallo.”
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Rog e la caduta di Gondolin

Rog esclamò allora con voce possente: « Chi ora avrà paura dei Balrog, per terribili che siano? Ecco dinanzi a noi i maledetti che hanno tormentato per anni i figli dei Noldor, e che ora con le frecce hanno appiccato il fuoco dietro di noi.
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Il dono di Galadriel a Gimli

«E quale dono un Nano gradirebbe ricevere dagli Elfi?», domandò Galadriel rivolgendosi a Gimli.
«Nessuno, mia Dama», rispose Gimli. «E’ per me un regalo sufficiente l’aver veduto la Dama dei Galadhrim, e udito le sue dolci parole».
«Ascoltate tutti, voi Elfi!»,
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Le lampade dei Valar e la Primavera di Arda

I Valar imposero ordine ai mari e alle terre e alle montagne, e Yavanna finalmente piantò i semi che a lungo era andata escogitando. E poiché, essendo i fuochi domati o sepolti sotto le colline, occorreva luce, Aulë su preghiera di Yavanna costruì due grandi luminari per la Terra di mezzo da lui edificata tra gli accerchianti mari.
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Kementàri, Regina della Terra

Yavanna, la Dispensatrice di Frutti. Essa ama tutte le cose che crescono sulla terra, e ne conserva nella propria mente le innumeri forme, da quelle degli alberi simili a torri nelle foreste d’un tempo, al muschio sulle pietre o alle piccole e segrete cose nell’argilla.
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Manwë e Varda

Manwë, il più caro a Ilùvatar, quegli che più chiaramente ne intende i propositi. Egli era destinato a essere, nella pienezza dei tempi, il primo di tutti i Re: signore del reame di Arda e sovrano di quanto vi dimora. Sùlimo è il suo soprannome, cioè Signore del Respiro di Arda.
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L’invidia di Melkor

Mentre dunque la Terra era ancora giovane e fiammeggiante, Melkor la desiderò ardentemente, e disse agli altri Valar: «Questo sarà il mio regno; e io lo designerò con un nome di mia scelta!».
Ma Manwë era il fratello di Melkor nella mente di Ilùvatar, ed era lo strumento principale del secondo tema che Ilùvatar aveva fatto risuonare di contro alla dissonanza di Melkor;
E Manwë disse a Melkor: «Questo regno tu non lo farai indebitamente tuo, perché molti altri hanno faticato qui non meno di te».
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Legolas e Gimli a Minas Tirith

L’Elfo e il Nano entrarono insieme a Minas Tirith, e coloro che li vedevano si stupirono alla vista di simili compagni; Legolas era infatti di una bellezza superiore a quella di qualunque Uomo, e cantava strofe elfiche mentre camminava nel mattino; Gimli invece avanzava con passo maestoso, carezzandosi la barba e volgendo lo sguardo qua e là.
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