Eärnur e Mardil, di Oznerol

Mardil Voronwë, Primo Sovrintendente Regnante

Minas Tirith, T.E. 1.960 – Minas Tirith T.E. 2080

 

Mardil il Costante è una figura di cruciale importanza per la Storia del Regno di Gondor e, più in generale, per tutti gli Uomini che vissero nell’ultimo millennio della Terza Era.

 

Nato a Minas Tirith nel 1960 della Terza Eta, Mardil era l’erede della Casa di Húrin di Emyn Arnen, che 300 anni prima fu nominato Primo Consigliere da Re Minardil, del quale era cugino.

 

Mardil discendeva dunque da una famiglia di purissima razza Númenoreana, risalente alle figlie di Re Eldacar.

 

Mardil nacque in una fase estremamente critica della Storia del Regno del Sud: 15 anni prima, suo nonno Pelendur e i notabili di Gondor avevano infatti rifiutato la proposta di Arvedui di Arnor, che reclamava per sé la Corona del Regno del Sud dopo la morte senza eredi di Re Ondoher, in virtù del suo matrimonio con Fíriel.

Pelendur non riteneva però la stirpe di Arthedain all’altezza di un simile ruolo, considerandola ormai imbastardita dalle lunghe guerre e dal declino del Regno settentrionale.

 

Così sostenne l’ascesa al trono di Eärnil, vittorioso generale nelle guerre contro i Carrieri e cugino del defunto Ondoher.

Altrove si racconta di come il figlio di Eärnil, Eärnur II, abbia sconfitto il Re Stregone nell’Eriador intervenendo in soccorso di Arthedain, e di come quest’ultimo sfuggì al suo attacco nascondendosi prima negli Erenbrulli e poi tornando guidando la conquista di Minas Ithil da parte dei Nazgûl. Una fuga che Eärnur non dimenticò.

 

Mardil era un caro amico di Eärnur, essendo cresciuti insieme a Minas Tirith. E più volte aveva sconsigliato all’amico di coltivare la propria volontà di vendetta, non sapendo quali inganni potesse avere in serbo il Re Stregone.

Era nel frattempo diventato Sovrintendente suo padre Vorondil il Cacciatore, che morì quando ancora Eärnil sedeva sul trono. Così Mardil lo sostituí, consigliando al contempo padre e figlio.

Nel 2043 Eärnur cinse la corona di Gondor. E il Re Stregone lo sfidò a duello. Mardil durò molta fatica a trattenere il sovrano, uomo di grande tempra fisica e valente guerriero, perché questi riteneva una mancata risposta alla sfida come una macchia indelebile sul proprio onore. Ma infine desistette, essendo appena salito sul trono.

 

Trascorsi 7 anni, il Re Stregone rinnovò la propria sfida. E questa volta nulla valse a trattenere il Re. Partito con pochi compagni si recò a Minas Morgul, e non fu più visto dagli Uomini.

Appresa la notizia, Mardil scese in lutto, ma così ragionò: disse al Consiglio che il Re era probabilmente perduto, ma dal momento che non era possibile stabilirne la morte effettiva, ed essendo egli sparito senza eredi, non era giusto nominare un nuovo Re come fatto 100 anni prima.

 

Così assunse il titolo di Sovrintendente Regnante, deciso a governare ‘fino a che non tornerà il Re’. E venne soprannominato Voronwë, il Costante, per la tenacia con cui ogni giorno attendeva il Ritorno del sovrano. Egli non cinse dunque la corona di Gondor né sedette sull’alto trono del Palazzo di Minas Tirith, ma mantenne unicamente il bianco bastone simbolo del suo rango. E per i successivi mille anni questa fu la più alta carica del Regno, fino alla Guerra dell’Anello e alla venuta di Aragorn Elessar.

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