Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.
Proseguiamo in questa sezione extra sulle lingue tolkieniane minori, quelle di cui esistono scarse tracce (almeno tra i materiali pubblicamente reperibili), e non direttamente collegate (o non collegate affatto) con il Legendarium di Arda.
Oggi ci occuperemo del…
Mágol

Di questa lingua si conosce forse ancor meno del gautisk. Pare fosse una lingua di stile ugrico (ispirata evidentemente all’ungherese), a cui Tolkien lavorò negli anni della stesura dello Hobbit o in anni immediatamente precedenti.
La sua esistenza è stata citata un paio di volte da studiosi che hanno avuto la possibilità di consultare i manoscritti di Tolkien dell’epoca. Vi accenna John D. Rateliff nel secondo volume di The History of the Hobbit, a proposito dell’origine del nome di Bolg, che pare significasse “forte” e provenisse da…
[…] uno dei linguaggi inventati minori di Tolkien, chiamato Mago o Magol, di cui si conosce poco se non che a un certo punto Tolkien considerò di farne il linguaggio Orchesco, per poi semplicemente rigettare l’idea. (Rateliff, pag. 710)
Rateliff dunque ha potuto consultare un misterioso “Magol document”, dato che il significato dell’aggettivo “bolg” in questa lingua vi è riportato a pag. 3.
L’altra menzione di questa lingua risale a un post del luglio 2007 sul gruppo Yahoo (chiuso nel 2020) dei Lambengolmor. In risposta a una domanda di Andrew Higgins proprio riguardo al brano di Rateliff che abbiamo appena citato, Patrick H. Wynne rivela che esistono ben due manoscritti inediti sul Mágol:
Il linguaggio di Tolkien in stile ungherese è in realtà chiamato Mágol. Nel primo dei due testi che lo riguardano è chiamato Mágo, e a uno sguardo attento assomiglia più all’Adunaico che all’ungherese; in questo stesso testo si afferma che l’“Antico Mágo” fosse la lingua dei figli di Húrin.
Nel testo più tardo, il linguaggio è chiamato Mágol e sembra chiaramente modellato sulla fonologia e struttura grammaticale dell’ungherese, pur mantenendo anche una forte influenza elfica – mi fa venire in mente qualche idioma che potrebbe essere stato parlato da una perduta tribù di Avari stabilitasi fuori Budapest per qualche millennio.
Questo testo più tardo non fa alcun riferimento interno ai parlanti di questa lingua, sebbene dopo qualche tempo (forse dopo molto tempo) dal suo completamento, Tolkien abbia appuntato le parole “Ork, Orkish” in cima al dattiloscritto, per poi cancellarle con un tratto e scrivere “No”.
[…] Pertanto, da quanto so, i manoscritti originali sul Mágo/Mágol sono in possesso di Christopher Tolkien. Io e gli altri membri del team editoriale [della Elvish Linguistic Fellowship] abbiamo fotocopie di questi testi, e li presenteremo in un futuro numero di VT [Vinyar Tengwar]. Sono entrambi documenti affascinanti, e vi sono incluse molte informazioni specifiche riguardo alle loro fonologie e grammatiche, in special modo nel caso della forma più tarda del Mágol.
Leggere queste parole quasi 20 anni dopo è piuttosto bizzarro, considerando che ancora oggi il contenuto di questi manoscritti non è stato mai divulgato…
All’epoca, Vinyar Tengwar aveva appena pubblicato il n° 49 (giugno 2007), e l’unico altro numero mai uscito, nel marzo 2013, fu un issue monografico sul Túrin Wrapper, una serie di testi Sindarin correlati al Narn i Chîn Húrin, precedentemente inediti. Perciò questa promessa di Wynne resta, adoggi, senza seguito. Chissà che in futuro Carl Hostetter non trovi un modo di mantenerla?

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Bibliografia:
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The History of the Hobbit (2007) by John D. Rateliff
Sitografia:
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TolkienGateway.net / Mágol: https://tolkiengateway.net/wiki/Mágol
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Lambengolmor group mirroring archive / entry del 14 luglio 2007:
https://tolkienlistsearch.herokuapp.com/message/5e9c3604acad32fd587a3a1b
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Dal nostro sito si può consultare l’intera raccolta di post dedicati alle Lingue Tolkieniane: https://www.raccontiditolkien.it/category/analisi/lingue/
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-Rúmil