Hobbiville, 2.964 T.E. – Hobbiville, 3.019 T.E.
Le storie della Terra di Mezzo abbondando di personaggi che, per accrescere il proprio prestigio, la propria ricchezza o per più generici tornaconto personali, hanno sacrificato il benessere pubblico, il rispetto delle consuetudini e la felicità dei propri simile senza pensare minimamente alle conseguenze dei propri atti e delle proprie decisioni.
E il fatto che spesso abbiano fatto una brutta fine, come nel caso di Lotho Sackville-Baggins, il nostro protagonista odierno, è una pallida soddisfazione di fronte ai danni a lungo termine ch’egli ha causato.
Lotho era l’erede del casato dei Sackville-Baggins, che in un ambito nobiliare si sarebbe definito il ramo cadetto dei Baggins di Hobbiville. Siccome aveva una faccia butterata era soprannominato “Il foruncoloso” o “Il piccolo foruncolo”. La sua famiglia fece fortuna con la coltivazione dell’erba-pipa, disponendo di alcune tra le più grandi piantagioni dell’intera Contea, lungo il Decumano sud.
E forse proprio questo status di ricchi proprietari, esempio di attività proto-capitalistiche in una Contea organizzata ancora in un’economia di scambio, rappresenta in nuce l’idea di una famiglia destinata a influenzare negativamente la trasformazione della Contea in un paese a economia industriale. In maniera non dissimile, se vogliamo, dal modo in cui Saruman stava coltivando gli studi in metallurgia, mineralogia e scienza della guerra che diventeranno tipiche delle ere successive della Storia degli Uomini. Un indizio di un’alleanza che, contro ogni aspettativa, si sarebbe realmente concretizzata negli ultimi anni della Terza Era.

Quando il padre Otho morì nel 3012 della Terza Era, Lotho ereditò l’attività di famiglia. Era sempre stato un ragazzo sbruffone, cocciuto e con un bel po’ di puzza sotto il naso, ma la possibilità di dirigere gli affari della famiglia ne accrebbe ulteriormente l’ambizione. Tolman Cotton ha raccontato che per qualche anno si era limitato a vendere la propria erba-pipa, proponendo anche un paio di annate che gli valsero il titolo di miglior erba-pipa del Decumano Sud. Con i proventi delle vendite, si era comprato il Vecchio Mulino, dove risiedette fino ai tempi della Guerra dell’Anello.
Alcuni anni dopo, sua madre acquisto Casa Baggins da Frodo quando costui partì per l’Est come Bilbo aveva fatto anni prima. Lotho si trasferì lì con sua madre e fece abbattere il Vecchio Mulino, richiamando maestranze “da fuori” per costruirne uno molto più grande, per produrre farina in tempi più rapidi e con maggiore efficienza.
La sua nuova occupazione, dopo aver imposto la propria supremazia come mugnaio, fu quella di utilizzare i proventi per acquisire proprietà immobiliari e terreni in tutta la Contea, che poi distribuiva al novero sempre crescente di Uomini che vi si trasferivano, provenienti dalle Terra del Sud.
Erano costoro persone infide e violente, che non di rado si lasciavano andare in escandescenze, distruggendo proprietà e campi di altri Hobbit quando costoro non li soddisfacevano.
Quando di ciò fosse fatto sotto ordine di Lotho, non è mai stato molto chiaro. All’inizio egli dimostrò di soffrire questi eccessi, offrendosi di ripagare i danni ai concittadini colpiti. Ma presto o tardi smise di farlo: e ciò lo rese ancora più complice di quanto stava avvenendo nel suo Paese.
Questo inconcepibile comportamento raggiunse l’apice, e spinse il Sindaco di Hobbiville Will Piedebianco a recarsi a Casa Baggins per protestare pubblicamente riguardo a queste attività. Ma non appena il Sindaco si presentò davanti alla sua residenza, i suoi Uomini lo presero, e lo trascinarono nelle Cellechiuse, dove rimase per diverso tempo.
Passato il Capodanno del 3019, l’assenza di un reale potere politico nella Contea gli permise di instaurare un regime di polizia, e di porsi alla sua testa con il titolo di Capo Sceriffo, senza nessuno che potesse contrastare il suo volere e le azioni dei suoi Uomini. Diversi Hobbit, come Ted Sabbioso, passarono dalla sua parte, felici – e ciò dimostra il grado della loro saggezza – di servire un altro facendo lo stesso compito che prima svolgevano da padroni di se stessi.
Lotho tentò perfino di estendere il proprio potere sulle terre confinanti, ma non ebbe fortuna in Tuclandia, dove il Conte Paladino Tuc, padre di Peregrino dei nove compagni, rifiutò di sottomettersi, inaugurando un periodo di tensione tra le due province della Contea.
Passò qualche mese, e una decisa svolta agli eventi fu impressa a seguito di quanto avvenuto a Sud. Lotho e gli Hobbit non ne sapevano nulla, ma l’esercito di Saruman venne sconfitto da Aragorn e Théoden di Rohan nella Battaglia del Fosso di Helm, e lo Stregone Bianco deposto da Gandalf ed esiliato dalla propria fortezza di Orthanc. I suoi passi lo portarono a Nord, e qualche mese dopo egli giunse nella Contea, presentandosi a Casa Baggins.
Fu subito chiaro che gli Uomini del Sud, lungi dall’ubbidire a Lotho, erano in realtà fin dall’inizio al suo servizio, rivolgendosi a lui come “Sharkey” e parlandone apertamente come colui che prendeva le decisioni. Poco tempo dopo il suo arrivo, Lotho cessò di mostrarsi in pubblico, per quanto gli ordini venissero ancora espressi a suo nome.
Ma quando sua madre Lobelia fu condotta alle Cellechiuse come già accaduto a Will Piedebianco, due furono le reazioni degli abitanti: da una parte vi fu chi sostenne che la sua follia e la sua smania di potere erano giunte all’estremo, tanto da non fare più distinzioni neppure verso la propria madre. Ma dall’altra, i più saggi capirono che qualcosa vi fosse sotto, e che probabilmente Lotho non era più quello che prendeva le decisioni nella Contea.
E infatti, in un notte del Settembre 3019, Lotho fu pugnalato nel sonno da Grìma Vermilinguo su ordine di Saruman, e il suo corpo gettato chissà dove. E infatti fu Saruman stesso ad accogliere Frodo, Sam, Pipino e Merry al termine della Battaglia di Lungacque, il giorno in cui egli e il suo servitore morirono davanti alle porte di Casa Baggins.