Frattanto Gandalf stava ancora lì fuori della porta, ridendo a lungo, ma silenziosamente. Dopo un po’ si mosse e con la punta del bastone fece uno strano segno sul bel portoncino verde dello Hobbit. Poi si allontanò a grandi passi, più o meno mentre Bilbo stava finendo la sua seconda torta e cominciava a pensare che era stato molto abile nell’evitare avventure.
Il giorno dopo aveva quasi dimenticato Gandalf. Non ricordava molto bene le cose, a meno che non le mettesse giù sulla lavagnetta dove segnava gli appuntamenti, più o meno così: «Gandalf. Tè. Mercoledì». Ieri era stato troppo agitato per poter fare qualcosa del genere.
Proprio un momento prima dell’ora del tè, il campanello della porta suonò furiosamente, e allora si ricordò! Corse a metter su la cuccuma per l’acqua, tirò fuori un’altra tazza e un piattino, una o due torte in più, e corse alla porta.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Una Riunione Inattesa, Gandalf’s Visit by Greg and Tim Hildebrandt}
-Ancalagon