«Che altro dovrei fare?» disse lo stregone. «Ma sono contento lo stesso di vedere che ricordi qualcosa di me. Sei gentile a ricordare almeno i miei fuochi d’artificio, e questo mi fa sperare bene. Sì, certo! Per amore del tuo vecchio nonno Tuc e per amore della povera Belladonna, ti darò quello che mi hai chiesto!».
«Vi chiedo scusa, ma io non ho chiesto niente!».
«E invece sì, e per ben due volte. Sei scusato. Te lo darò. Anzi, farò di più: ti darò una bella parte in quest’avventura, molto divertente per me, ottima per te, e anche proficua, probabilmente, se riesci a venirne fuori».
«Scusate! Io non voglio nessuna avventura, grazie! Non oggi! Buon giorno! Ma venite a prendere il tè, per piacere, quando vi pare! Perché non domani? Venite domani! Arrivederci!». Detto questo lo Hobbit si girò, svignandosela per la verde porta rotonda, e la chiuse, appena osò farlo senza apparire maleducato. Dopo tutto gli stregoni sono sempre stregoni.
«Perché mai l’ho invitato a prendere il tè?» disse tra sé e sé andando in dispensa. Aveva appena fatto colazione, ma pensò che una torta o due e un bicchierino gli avrebbero fatto bene dopo lo spavento.

{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Una Riunione Inattesa, Gandalf and Bilbo by Michael Hague}
-Ancalagon