Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 20

Il buio aveva invaso tutta la stanza; il fuoco moriva lentamente, le ombre si smarrivano, ed essi suonavano ancora. E d’un tratto, mentre suonavano, cominciarono a cantare uno dopo l’altro: un canto roco di Nani che sembrava salire dai recessi delle loro antiche case; e questo è come un frammento della loro canzone, se canzone può esserci senza alcuna musica.
Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri, desolati,
prima che sorga il sol dobbiamo andare
i pallidi a cercar ori incantati.
Faceano i Nani un dì magiche gesta,
battendo mazze qual campane a festa
dove dorme laggiù tetro un mistero
negli antri sotto la rocciosa cresta.
Per prenci antichi, degli Elfi signori,
gli accumulati e balenanti ori
lavoravano ad arte, il dì ghermendo
per dare a gemme d’elsa altri splendori.
Trapuntavan di stelle le collane
i serti con baglior di drago immane,
poscia in ritorto fil di sole
e luna intessevan le luci in filigrane.
Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri, desolati,
prima che sorga il sol dobbiamo andare
per esigere i nostri ori obliati.
Calici e arpe cesellavan d’oro
e dove gli Uomini non scavan, loro
vissero a lungo, ma dei lieti canti
né Uom né Elfo sentì mai il coro.
I pini sulle alture eran ruggenti,
alti gemevan nella notte i venti.
Rosso era il fuoco e distruggeva tutto,
gli alberi come torce eran splendenti.
Le campane s’udivan per la vallata
e la faccia d’ognuno era sbiancata;
del fuoco più crudel, l’ira del drago
distrusse torri e case all’impazzata.
Fumava il monte nel chiaror lunare;
i Nani udir la morte ecco avanzare.
La casa abbandonarono, morendo
di sotto il drago nel chiaror lunare.
Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri, desolati,
prima che sorga il sol dobbiamo andare
a riaver l’arpe e l’oro a noi strappati.
Mentre cantavano lo Hobbit sentì vibrare in sé l’amore per le belle cose fatte con le proprie mani, con abilità e magia, un amore fiero e geloso, il desiderio dei cuori dei Nani. Allora qualcosa che gli veniva dai Tuc si risvegliò in lui, e desiderò di andare a vedere le grandi montagne, udire i pini e le cascate, esplorare le grotte e impugnare la spada al posto del bastone da passeggio. Guardò fuori della finestra. Le stelle erano apparse in un cielo buio al di sopra degli alberi. Pensò ai gioielli dei Nani che scintillavano in caverne buie. Improvvisamente nel bosco di là dall’Acqua palpitò una fiamma – probabilmente qualcuno che accendeva un fuoco di legna – ed egli pensò a draghi predatori che venivano a installarsi sulla sua quieta Collina e ad appiccare il fuoco dappertutto. Rabbrividì: e in men che non si dica era tornato ad essere il posato signor Baggins di Casa Baggins, Vicolo Cieco*, Sottocolle.
*In un’occasione Tolkien scrisse che Bag End (Vicolo Cieco), il luogo della casa di Bilbo, <<aveva questo significato in quanto gli Hobbit lo collocavano per associazione d’idee al fondo di un bag o pudding-bag = cul-de-sac>>. Era anche il nome del luogo dove sorgeva la fattoria della zia di Tolkien nel Worcestershire, situata in fondo a un viottolo che arrivava fino a quella casa e non proseguiva oltre.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Una Riunione Inattesa, The Unexpected Party by predatron3da on DeviantArt}
– Ancalagon

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