«Immagino che vi tratteniate a cena?» disse col tono di voce più educato e inespressivo.
«Ma naturale!» disse Thorin. «E anche dopo. Non risolveremo la faccenda fino a tardi e dobbiamo prima fare un po’ di musica. Adesso… sparecchiare!».
Al che i dodici Nani – non Thorin, che era troppo importante e rimase a parlare con Gandalf – balzarono in piedi e ammucchiarono ogni cosa in alte pile. Senza aspettare i vassoi, se ne uscirono tenendo in equilibrio con una mano sola colonne di piatti, ognuna con una bottiglia in cima, mentre lo Hobbit correva dietro di loro quasi squittendo per la paura: «Per piacere, fate attenzione!», e «Per piacere, non vi disturbate! Posso fare da solo!». Ma per tutta risposta i Nani cominciarono a cantare:
Scheggia le coppe, sbriciola i piatti!Lame e forchette torci non poco!Ciò Bilbo Baggins odia da matti.Spacca bottiglie, dà i tappi al fuoco!Strappa tovaglie, sul grasso salta!Riversa il latte nel ripostiglio!A piè del letto tutto ribalta!L’uscio di vino spruzza vermiglio!Getta stoviglie nell’acqua che scotta,Col gran pestello tritale bene;e se qualcuna resta non rottabuttarla in terra tosto conviene!Ciò Bilbo Baggins odia da matti!Attento dunque tu con quei piatti!
Naturalmente non fecero nessuna di queste cose orribili, e pulirono e riposero ogni cosa sana e salva, mentre lo Hobbit girava e rigirava in mezzo alla cucina cercando di vedere che cosa stessero facendo.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Una Riunione Inattesa, Dinner with the Dwarves by David Thorn Wenzel}
-Ancalagon