Lo Hobbit, Capitolo 1 Una Riunione Inattesa, 13

Il povero piccolo Hobbit si sedette nell’ingresso e si prese la testa tra le mani, chiedendosi che cosa fosse accaduto, cosa stesse per accadere, e se sarebbero rimasti a cena tutti quanti. Poi il campanello suonò di nuovo più forte che mai, e dovette correre alla porta. Dopotutto non erano quattro, erano CINQUE. Un altro Nano era arrivato mentre lui, nell’ingresso, stava chiedendosi che cosa succedeva. Aveva a malapena girato la maniglia che erano già tutti dentro, facendo cortesi cenni di saluto e dicendo: «Al vostro servizio!» uno dopo l’altro. Dori, Nori, Ori, Oin e Gloin erano i loro nomi; e ben presto due cappucci purpurei, un cappuccio grigio, un cappuccio marrone e un cappuccio bianco pendevano dall’attaccapanni e i Nani si avviavano marciando a raggiungere gli altri, colle larghe mani ficcate nelle cinture d’oro e d’argento. Era già diventata quasi una folla. Qualcuno chiese della birra chiara, qualcuno della birra scura, uno il caffè e tutti delle torte; così tennero lo Hobbit molto occupato per un po’ di tempo.

Una grossa caffettiera era stata appena posata a terra, i pan di spagna erano spariti, e i Nani cominciavano un giro di brioche imburrate, quando si sentì bussare forte. Non uno squillo, ma un duro bum-bum sulla porta verde dello Hobbit. Qualcuno batteva violentemente con un bastone!

{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Una Riunione Inattesa, scena de The Hobbit An Unexpected Journey, Bilbo contempla sconfortato la dispensa vuota}
-Ancalagon

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