
Il viaggio degli Elfi da Cuiviénen fino al Grande Mare durò più di 250 anni solari (Anni Valiani 1105-1132), coprendo una distanza approssimativa di 2000 miglia. Come abbiamo visto la scorsa volta, in questo lasso di tempo l’idioma di questo popolo ebbe tempo di evolversi da Quendiano Primitivo a Eldarin Comune e, laddove alcuni gruppi si staccassero dal grosso della carovana, di differenziarsi ulteriormente in varianti e ramificazioni secondarie.
Alcuni Eldar, non appena giunsero a nord del Mare di Helcar, vedendo le tracce del violento scontro tra Melkor e i Valar (che avevano affrontato il Signore Oscuro proprio per liberare la Terra-di-Mezzo dal suo dominio, che già molestava gli Elfi appena risvegliatisi), furono presi da timore e tornarono sui propri passi.
Ma la seconda scissione effettiva ebbe luogo all’altezza di Boscoverde il Grande (il futuro Bosco Atro): qui un gruppo di Eldar si staccò dal grosso della carovana, e prese ad abitare le terre selvagge ancora pressocché disabitate della Terra-di-Mezzo: erano questi i Nandor (“Coloro che tornarono indietro”), guidati da Lenwë dei Teleri, e la loro lingua, il Nandorin, era una forma mutata del Telerin Comune. Da costoro discesero in seguito gli Elfi Silvani (Tawarwaith in Sindarin), con i propri dialetti: sono questi gli avi degli Elfi di Thranduil di Bosco Atro.

Ma un gruppo di Nandor, guidato da Denethor figlio di Lenwë, si separò a sua volta, e dopo aver indugiato nell’Eriador si stabilì in quella contrada del Beleriand Orientale detta Ossiriand: sono questi gli Elfi Verdi, i Laiquendi, che ebbero anche un ruolo nella Prima Battaglia del Beleriand, quando ancora erano tra i pochi a presidiare la regione contro gli Orchi di Melkor. Il loro idioma, a sua volta un’evoluzione del Nandorin, era l’Ossiriandren o Ossiriandeb.

Come d’abitudine, ecco qualche parola d’esempio in Nandorin e in Ossiriandren (essendo l’Ossiriandren sostanzialmente un dialetto Nandorin occidentale, molte parole sono in comune; si consideri che *cwenda, per esempio, è attestato anche tra i Laiquendi, così come *danas è attestato anche tra i Nandor):
Nandorin
- *cwenda (sempre dalla radice PQ KWEN(ED)). “Elfo”.
- Cfr. sempre PQ *kwendî, Q. quendi, etc.
- *Lindi (dalla radice LIN, “suono melodioso o piacevole”). Parola imparentata con il Quenya Lindar, “cantori”, che abbiamo visto essere uno dei nomi dei Teleri, i Nandor chiamavano così se stessi. Tra l’altro anche uno dei nomi di Lothlórien, ovvero Lindórinand (letteralmente “Valle della Terra dei Cantori”) deriva da questa radice.
- *urc (radice ÓROK). “Orco”. Cfr. Q. orco, S. orch.
Ossiriandren
- *edel (dalla radice ÉLED “popolo delle stelle” con metatesi [eledâ > edela > edel]). “Alto Elfo, Elda”. Cfr. Noldorin > Sindarin edhel.
- *Utum (dalla radice TUB, “sprofondare”). “Utumno”, prima roccaforte di Melkor all’estremo Nord del mondo. Cfr. PQ Utubnu, Q. Utumno.
- *Danas (dalla radice DAN < NDAN, “tornare indietro”). Altro nome per designare gli Elfi Verdi, o più in generale i Nandor.
Bibliografia di riferimento e opere citate:
- The Silmarillion (1977), ed. Christopher Tolkien.
- The Etymologies (1937-38) tratto da The Lost Road and other writings (1987) ed. Christopher Tolkien.
- The Annals of Aman (1958) tratto da Morgoth’s Ring (1993) ed. Christopher Tolkien.
- Quendi & Eldar (1959-60) tratto da The War of the Jewels (1994) ed. Christopher Tolkien.
- Le lingue degli Elfi della Terra di Mezzo. Vol. I: storia e sviluppo delle lingue elfiche di Arda (2016) di Gianluca Comastri.
Sitografia:
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- Ardalambion/Nandorin. https://ardalambion.net/nandorin.htm
/Telerin. https://ardalambion.net/telerin.htm
– Rúmil