LINGUE ELFICHE/20 IL CORPUS QUENYA (PROSA) - PARTE IV ~ Il Giuramento di Elendil

Et Eärello Endorenna utúlien.
Sinome maruvan ar Hildinyar tenn’ Ambar-metta.

(Il Ritorno del Re, Libro VI, Cap. V “Il Sovrintendente e il Re”)

Il cosiddetto Giuramento di Elendil (Oath of Elendil in originale) viene pronunciato da Aragorn durante la sua incoronazione come Re Elessar, nuovo sovrano del Regno Riunito di Arnor e Gondor.

Il testo specifica:

Erano quelle le parole pronunciate da Elendil giunto dal Mare sulle ali del vento: “Giungo dal Grande Mare nella Terra-di-Mezzo. Sarà questa la mia dimora e quella dei miei eredi sino alla fine del mondo”.

 

The Return of the King by Hildebrandt Brothers (Tolkien Calendar, Dec. 1976)

Ecco una sintesi della voce di WPP su questo testo:

Q Et, fuori.

Q eärello, dal mare.

Q endorenna, alla Terra, Terra-di-Mezzo.

Q utúlien, sono giunto.

Q Sinome, in questo luogo.

Q maruvan, abiterò.

Q ar, e [congiunzione].

Q Hildinyar, i miei eredi.

Q hildi, “i Successivi”.

Q tenna, fino a.

tenna “all’oggetto; fino, a (portata), fino a”. [Vd. √TEN]

Q ambar metta, la fine del mondo.

Ambar, umbar, Turambar.

ambar “mondo”, umbar “fato”. […]

Solite note di complemento:

  • eärello è la flessione al caso ablativo del sostantivo ëar “mare”. L’ablativo è il caso che svolge nel Quenya pressappoco lo stesso ruolo del nostro complemento di moto da luogo o di origine. Tolkien vi si riferisce anche con il termine ‘elativo’ (dal latino ‘elatus‘, part. pass. di efferre < ex ferre “portare fuori”). Come per l’ablativo, l’esatto significato delle forme ablative è contestuale.

  • utúlien è voce del verbo tul- “venire, giungere”, coniugata al tempo perfetto (come in latino e greco, corrispondente all’incirca al nostro passato prossimo, ovvero riferito ad azioni passate le cui conseguenze permangono nel presente). La sua formazione è la seguente: la vocale della radice viene allungata (u > ú) e ripetuta come prefisso (la prima u); viene apposto il suffisso -ie; la n finale è la desinenza pronominale relativa alla 1ª persona singolare.

    In effetti non è troppo dissimile dalla formazione del perfetto greco, con qualche variante: raddoppiamento della consonante della radice verbale, seguita da ε; allungamento della vocale; suffisso κ cui si attaccano le desinenze pronominali… che Tolkien possa essersi ispirato al greco antico in questo caso?

  • sinome: (“questo [vicino a me], adesso, qui”) + nómë “luogo”.

  • maruvan: futuro di mar- “abitare, stabilirsi”.

  • Hildinyar: si può scomporre in hildi-nya-r: hildi “successivi” in questo caso nel senso di “successori, eredi” (cfr. Hildor, uno dei nomi della stirpe degli Uomini, in quanto “secondogeniti” di Ilúvatar rispetto ai Quendi) + -nya suffisso pronominale possessivo di 1ª persona singolare “miei” + -r desinenza plurale nomi del 2° gruppo.

  • Ambar, umbar, Turambar. Da questo spunto Tolkien trae un lungo inciso, in cui discute del legame etimologico tra le parole “ambar” e “umbar”, derivanti entrambe dalla parola-radice primitiva ṃbar.

    L’interesse di Tolkien per questo specifico ramo semantico è dato anche dall’aver composto la frase riferita a Túrin Turambar (Túrin Turambar turún’ ambartanen = “dominatore della sorte dominato dalla sorte”), che è così emblematica e riassuntiva di questo straordinario personaggio.

Come d’abitudine, lascio di seguito la trascrizione della frase in caratteri Tengwar:

 

`V1 `V`C7Rj°^ `V2^7R5::# `M1~Mj%`V5=

iT5^t$ t#7UyE5 `C6 9Bm%5Ì#6 1R5: `Cw#6t$1;E –

[Il Giuramento di Elendil trascritto in caratteri Tengwar (font: Tengwar Annatar)]

 

Bibliografia e sitografia di riferimento:

-Rúmil

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