LINGUE ELFICHE/14 - EXTRA ~ L’ILKORIN

Gli anni ’30 sono anche il periodo in cui Tolkien codifica più sistematicamente l’Ilkorin, la lingua degli Elfi rimasti nelle Grandi Terre, e man mano soppiantata dal Noldorin con il ritorno dei Noldor nel Beleriand.

A questo punto della concezione narrativa/linguistica di Tolkien, entrambe le lingue “principali” (Qenya e Noldorin) sono prerogativa degli Elfi che hanno portato a termine il viaggio per Valinor, rispettivamente della prima (Teleri > Lindar > infine Vanyar nel Silmarillion) e della seconda stirpe (Noldoli [o Gnomi] > Noldor); mentre gli Elfi rimasti nella Terra-di-Mezzo, quasi tutti provenienti dalla stirpe dei Solosimpi (> Teleri), avevano una lingua tutta loro, certamente derivata dallo stesso ceppo originario (il Quendiano), ma staccatasi quasi subito ed evolutasi autonomamente: l’Ilkorin appunto.

 

Avari by Jenny Dolphen Art

Tolkien immaginò che Ilkorin e Noldorin si fossero amalgamate, nel corso degli eventi che stava man mano sempre più delineando man mano che si susseguivano le stesure del Silmarillion.

Tuttavia sappiamo che questa non era la distinzione destinata a restare: la seconda lingua avrebbe presto cambiato status, prendendo fin da subito il posto di ciò che prima era l’Ilkorin (o una frazione di quel posto, se consideriamo che i Sindar sono solo una piccola parte di tutti gli Elfi Moriquendi).

Gli Ilkorindi comprendevano al loro interno una gamma molto vasta di tribù elfiche, evidentemente anche quelli che in seguito sarebbero stati definiti Avari.

Pertanto non esisteva ancora, né sarebbe esistita fino agli anni ’50, con stesure più tarde del Quenta Silmarillion e con Quendi & Eldar, la distinzione tra la macrocategoria dei Moriquendi (“Elfi dell’Oscurità”, che non avevano mai visto la luce degli Alberi) e il sottoinsieme degli Úmanyar o Úamanyar (“Elfi che non erano di Aman”, ma che comunque avevano preso parte al Viaggio).

Questa distinzione, nata per conferire una maggiore dignità al popolo Sindar, che sarebbe stato inadeguato bollare in blocco come “Elfi dell’Oscurità” al pari degli Avari, era comunque sostanziale: gli Úmanyar, avendo preso parte alla Marcia, erano comunque Eldar. E pertanto condividevano con gli Amanyar molte più caratteristiche culturali e linguistiche di chi si era scisso dal loro gruppo parecchi millenni prima.

Ilkorin

Come con gli altri dialetti Elfici, dedico anche a questa “lingua perduta”, ovvero soppiantata nella storia esterna prima ancora che in quella interna, la consueta sezione di samples di vocabolario. Molte parole erano in comune con il Doriathrin, ovviamente; ed è probabile che Tolkien “riciclò” molti vocaboli dell’Ilkorin per il futuro Sindarin*, effettuando “esternamente” quell’amalgama che immaginava nella prima fase della sua mitologia. In questo senso l’Ilkorin ha molte caratteristiche che possiamo vedere come “proto-Sindarin”, sebbene l’ascendente diretto di quest’ultimo resti comunque, dal punto di vista fonologico e grammaticale, principalmente lo Gnomico/Noldorin.

Ecco alcune parole tipiche:

 

    • Argad (dalle radici AR2 “fuori” e GAT(H) “caverna”)“fuori dal recinto”.
      Da cui Argador “terra fuori dalla recinzione”, ovvero tutte le terre esterne al Doriath, regno delimitato dalla Cintura di Melian.
      Cfr. Aryador, in The Book of Lost Tales, e in Lessico Gnomico, viene detta una parola Ilkorin, e si riferisce all’Hithlum (o Hisilómë).
    • brith (dalla radice indefinita, esclusiva dell’Ilkorin, BIRÍT) “pietre rotte, ghiaia”.
      Da cui il nome del fiume Brithon “ghiaioso, ciottoloso”, e la città di Brithombar, uno dei porti delle Falas nel Beleriand, che sorge al suo estuario.
    • Eglath. Nome con cui gli Ilkorindi si identificavano.
      Evidentemente parola imparentata con Eldar. Abbiamo già visto tra Qenya e Gnomico il percorso etimologico *eledâ [> eledh (Sindarin)] > elda, oppure, in una forma alternativa trasposta, *edelâ [> edhel (Sindarin)] > caduta della seconda e > il gruppo dl- diventa gl- > egla. -ath è un suffisso collettivo, come -hoth e -rim(b).

* Vd. a questo proposito la teoria di Edward Kloczko, apparsa su Tyalië Tyelelliéva #9 (ottobre 1996) in seguito alla pubblicazione di The War of the Jewels (e quindi di Quendi & Eldar) riguardo al probabile riciclo di parti dell’Ilkorin per il Sindarin Settentrionale o Mithrimin, che abbiamo citato in una delle prime puntate, vale a dire uno dei dialetti Sindarin in uso nel Beleriand prima dell’arrivo degli Etyañgoldi (Noldor Esuli).

 

Lake Mithrim by J. R. R. Tolkien

Bibliografia di riferimento:

  • The Silmarillion (1977) ed. Christopher Tolkien.
  • The Etymologies (1937-38) tratto da The Lost Road and other writings (1987) ed. Christopher Tolkien.
  • Quendi & Eldar (1959-60) tratto da The War of the Jewels (1994) ed. Christopher Tolkien.
  • Tyalië Tyelelliéva #9, Ilkorin and North Sindarin (Mithrim) by Edward Kloczko.

Sitografia:

 

-Rúmil

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