Lembas, il pan di via degli Elfi

Valinor, ? A.A. – ancora prodotto in Eressëa

 

La storia della produzione del Lembas, il pane elfico capace di dare nutrimento e conforto ai viaggiatori, ci è pervenuta ancora una volta grazie all’opera di Pengolodh di Gondolin, che ha raccolto conoscenze e racconti elfici intorno a questo cibo in un’opera dedicata, scritta probabilmente durante la Seconda Era nel Lindon.

 

Lembas, di John Howe

In questo libro, si scopre che le origini del Lembas risalgono a Yavanna stessa, che per prima lo creò da uno speciale cereale che cresceva ad Aman, e che fu Oromë a distribuirlo per primo agli Elfi che avevano deciso di intraprendere il grande viaggio da Cuivienèn all’Ovest. È per questa ragione che divenne costume tra gli Eldar che fossero le donne a produrre il pan di via: e coloro che conservavano e tramandavano questo sapere venivano chiamate Yavannildi, come furono per la prima volta nominate da Oromë stesso.

 

Il Lembas rappresentava dunque un segreto ben custodito tra gli Eldar stessi, e raramente essi lo condividevano con membri di altre razze parlanti, perché si riteneva che i mortali che se ne fossero nutriti avrebbero iniziato a rifiutare la propria mortalità, preferendo vivere con gli Elfi che con i loro simili. Ma non vi sono prove che questo fosse più che una leggenda tramandata tra le Yavannildi, né abbiamo testimonianze che ciò sia avvenuto.

 

Il cereale che veniva utilizzato per il Lembas era una pianta molto resistente, che necessitava di poco sole per fiorire e che poteva essere raccolta tutto l’anno, eccetto quando esposti a circostanze estreme: si dice infatti che nella Prima Era i freddi venti che Morgoth spingeva da Nord avessero il potere di fermare la crescita delle spighe, e di pregiudicare la produzione di Lembas. Per questo, sin da allora, gli Eldar iniziarono a coltivarlo in valli estremamente riparate, ma ben soleggiate.

Il raccolto avveniva a mano, senza l’uso di attrezzi, e prevedevano la raccolta sia del chicco che della spiga, che a sua volta veniva utilizzata per creare canestri e contenitori dove il cereale veniva riposto.

 

Da esso si traevano focacce molto nutrienti, capaci di rimanere fresche per mesi se avvolte in foglie.

Un’altra particolarità del Lembas era che esso aveva un effetto negativo sulle creature malvagie, che lo consideravano immangiabile e ripugnante.

 

Vi sono molte menzioni del Lembas nella Storia degli Eldar nella Terra di Mezzo: si dice infatti che Melian fosse tra coloro che avevano appreso la ricetta da Yavanna, e che esso costituisse una razione consueta delle guardie di Menegroth e dei confini del Doriath. Fu lei che per prima, tramite Beleg, concesse a un mortale di mangiare il pane elfico, dimostrando il grande rispetto che essa aveva per Tùrin Turambar. E si dice anche che fu lei ad aver insegnato la ricetta a Galadriel, che la portò con sé nel Lindon e poi a Lòrien.

Anche in Gondolin si produceva Lembas: quando Turgon inviò i propri marinai verso Ovest, nel tentativo di persuadere i Valar a venire in aiuto degli Eldar in esilio, il Lembas era parte della loro dotazione, come menzionato da Voronwë durante il suo viaggio con Tuor, che fu il secondo umano ad aver potuto nutrirsi con questo cibo.

Nella Terza Era, come detto, la tradizione si conservava ancora a Lothlòrien, ove il Lembas costituiva la dotazione di base di sentinelle ed esploratori. Galadriel ne diede una parte alla Compagnia dell’Anello alla loro partenza. Frodo Baggins e Samwise Gamgee si sostentarono principalmente con questo pane durante il loro viaggio fino a Mordor.

 

Fu con la partenza di Galadriel e poi con la morte di Arwen Undomiel, all’inizio della Quarta Era, che la tradizione di coltivare il cereale di Valinor, così come le modalità di preparazione del Lembas, andarono perdute per sempre nella Terra di Mezzo.

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