Montagne Nebbiose, 2.793 – 2.799 T.E.
Questa guerra, che fa da prologo alle vicende de “Lo Hobbit”, fu combattuta da Orchi e Nani per sei anni a seguito della morte dell’ultimo Re di Erebor prima della venuta di Smaug, Thrór.
Costretto, con il suo popolo, a vagare per la Terra di Mezzo e sempre più nostalgico dei grandi tempi della sua giovinezza, Thrór donò l’ultimo Anello dei Nani a suo figlio e decise di tornare a Khazad-dûm con solo il fedele Nár come compagno.
Era forse un poco rimbambito a causa dell’età, della sfortuna e del continuo rimuginare sull’antico splendore di Moria ai tempi degli avi; o forse l’Anello stava ora diventando malefico, poiché il padrone si era risvegliato, e lo spingeva verso la follia e la distruzione. Dal Dunland, dove abitava allora, si recò a nord con Nár, ed essi traversarono il Valico
Cornorosso e giunsero a Azanulbizar.All’arrivo di Thrór il Cancello di Moria era aperto. Nár lo supplicò di essere cauto, ma egli non vi fece caso, e vi entrò con il portamento altero di un erede che ritorna. Nár non lo vide più uscire. Rimase lì nascosto per molti giorni, finché una sera udì un grido e lo squillo di un corno, e un corpo venne scaraventato sugli scalini esterni.
Il Signore degli Anelli, Appendice A III, Il Popolo di Durin
Il corpo era quello di Thrór, che era stato catturato e ucciso da Azog, il capo degli Orchi di Moria, che fece scempio del suo cadavere.
Questo trattamento crudele riservato all’erede della più antica delle loro Casate fece esplodere l’ira di tutte le Stirpi dei Nani, che non potevano tollerare un affronto del genere. Cominciò così la Guerra tra i Nani e gli Orchi, al cui ricordo ancora gli Orchi gemono e i Nani piangono, strappandosi la barba.
Tre anni ci vollero prima che i Nani, guidati da Thráin figlio di Thrór, radunassero il proprio esercito. Ma da quel momento, una dopo l’altra tutte le roccaforti degli Orchi sulle Montagne Nebbiose, da Gundabad fino al Fiume Iridato, furono attaccate, conquistate e saccheggiate dalla rabbia dei Nani.
La guerra fu lunga e crudele da entrambe le parti, combattuta spesso sotto le montagne e in luoghi oscuri lontani dal Sole e dalla Luna. Ma nulla poteva resistere all’esercito dei Nani al culmine della propria furia. E via via gli Orchi arretrarono fino a Moria.
Qui, nella Valle dei Rivi Tenebrosi, di fronte alle Porte Orientali di Moria, ebbe luogo la decisiva battaglia di Azanulbizar, combattuta nel 2799 della Terza Era.
Sulle prime la fortuna fu contro i Nani, perché era un cupo giorno d’inverno senza sole, e gli Orchi erano temerari, decisi e assai superiori di numero; inoltre disponevano della posizione più favorevole. Iniziò così la Battaglia di Azanulbizar (o Nanduhirion in lingua elfica), al ricordo della quale ancor oggi gli Orchi rabbrividiscono e i Nani piangono. Il primo
assalto dell’avanguardia condotta da Thráin fu respinto con molte perdite, e Thráin costretto a ritirarsi in un bosco di grandi alberi che s’innalzavano non lungi dal Kheledzâram. Lì cadde Frerin suo figlio, e Fundin suo parente, e molti altri; sia Thráin che Thorin rimasero feriti.Altrove le sorti della battaglia oscillavano in mezzo a grandi carneficine, finché all’improvviso arrivarono le schiere provenienti dai Colli Ferrosi e decisero le sorti della battaglia. Giunti dopo gli altri ancor freschi, i guerrieri di Náin, figlio di Grór, caricarono gli Orchi sterminandoli fin sulle soglie di Moria, gridando: “Azog! Azog!”, e spaccando con asce e picconi tutto ciò che ostacolava il loro cammino.
Il Signore degli Anelli, Appendice A III, Il Popolo di Durin
A quel punto Azog uscì, coperto da una pesante armatura. E tale fu il suo impeto, che i Nani fecero un passo indietro. E davanti al Cancello di Moria Azog combatté con Nain, uccidendolo quando, in preda alla furia, incespicò a cadde di fronte a lui. Ma breve fu il suo trionfo, perché intorno a lui gli Orchi erano in fuga, e nessuno rimaneva della sua guardia.
Ma in quel momento un Nano lo inseguì, brandendo un’ascia rossa. Era Dáin Piediferro, figlio di Náin, che riuscì ad afferrare Azog prima che varcasse il Cancello e lo uccise, staccandogli la testa. E quella fu considerata una grande prodezza, perché Dáin per i Nani era appena un adolescente.
Fu una vittoria senza gioia per i Nani, sia per il numero dei morti, sia perché non furono in grado di rientrare a Moria. Perché Dáin aveva guardato oltre le porte di Moria durante il duello con Azog, e aveva visto il Flagello di Durin che attendeva tra le ombre. E tutti i Nani seppero che il tempo di riconquistare Khazad-dûm e le sue ricchezze non era ancora giunto.
A seguito della sconfitta, gli Orchi scomparvero quasi dalle Montagne Nebbiose per almeno 150 anni. E si racconta che fu una delle ragioni, insieme alle conseguenze della successiva Battaglia delle Cinque Armate – per cui Sauron non poté disporre di un grande esercito a Nord durante la Guerra dell’Anello.