Nero Cancello, 3.019 T.E.
Questa fu l’ultima battaglia della Guerra dell’Anello, e venne combattuta proprio sotto al Cancello Nero di Mordor.
Molte ipotesi furono considerate, ma tutte caddero quando Gandalf sottolineò come l’unica possibile via per sconfiggere Sauron non fossero le armi, ma la distruzione dell’Anello. E così la decisione fu presa: marciare su Mordor con le forze rimanenti per dare a Frodo più tempo possibile.
Nonostante la sconfitta, infatti, Sauron possedeva ancora molte forze dietro il Cancello Nero, che si frapponevano tra il Portatore e il Monte Fato. D’altro canto, le forze di Gondor e di Rohan erano molto provate dalla guerra: le truppe ancora in grado di combattere totalizzavano 12.000 uomini di cui 3000 dovevano rimanere a Minas Tirith a difenderla.
E di fronte a questi numeri, Imrahil fece notare come fossero in numero inferiore anche alla sola avanguardia dell’Esercito dell’Ultima Alleanza che sconfisse Sauron.
Partirono e attraversarono l’Ithilien senza incontrare resistenza. Ma alcuni Uomini erano visibilmente spaventati via via che ci si avvicinava alla Terra Nera, e se da una parte di vergognavano della propria paura, dall’altra non sarebbero certo stati in grado di combattere. Così Aragorn congedò i timorosi, dando loro un compito con il quale riscattarsi: proteggere la frontiera Nord di Gondor intorno a Cair Andros. E così il già scarno esercito si ridusse ancora di più.
La strada verso il Nero Cancello non presentò insiede. Ma una volta ivi giunti, furono accolti da un Numenoreano Nero chiamato la Bocca di Sauronche si prese gioco di Aragorn e del suo lignaggio, oltre a mostrare a Gandalf e agli altri la Cotta di Mithril sottratta a Frodo a Cirith Ungol e la spada di Sam, cercando di convincerli della triste fine in cui erano incorsi. Ma Gandalf rifiutò questa visione, e ribadì la propria fiducia nel Portatore, rigettando i termini offerti dal Portavoce del Nemico.
E così non vi fu altra scelta che la battaglia.
I Capitani rimontarono a cavallo e tornarono indietro, mentre dall’esercito di Mordor si levava un grido di scherno. La polvere intorbidò l’aria al marciare di un esercito di Esterling che attendeva il segnale all’ombra dell’Ered Lithui accanto alla Torre più distante. Innumerevoli Orchi piombarono giù dalle colline che fiancheggiavano il Morannon. Gli uomini dell’Ovest erano in trappola, e presto tutt’intorno a quelle grigie alture forze dieci volte superiori e anche più li avrebbero accerchiati in mezzo a un mare di nemici. Sauron aveva stretto in una morsa d’acciaio l’esca che gli era stata gettata.Il Signore degli Anelli, Cap. X, Il Cancello Nero si Apre
E così gli Uomini di Gondor e di Rohan si trovarono schiacciati da forze soverchianti, e si asserragliarono su due collinette di detriti presenti lì vicino, per resistere il più possibile alla marea nera che si muoveva verso di loro. Come se ciò non bastasse, anche i Nazgûl si unirono alla battaglia, e le loro acute grida al di sopra delle loro teste trascinava i presenti ancora più a fondo nella disperazione.
Ma a un certo punto, proprio quando stava per svenire sepolto da nemici e compagni, Peregrino Tuc udì una lontana voce che urlava una frase che aveva imparato ad amare dai racconti di Bilbo: “Arrivano le Aquile! Arrivano le Aquile!”. E, lontano dai suoi occhi, in alto nell’azzurro del cielo che ancora si intravedeva ad Ovest, le grandi Aquile di Manwë scesero sul campo di battaglia del Morannon in formazione da battaglia, attaccando le Bestie Alate degli Spettri e allontanando parte delle schiere di Mordor, che concedettero brevi momenti di riposo all’esercito dell’Ovest.
Ma la disparità sul Campo di Battaglia rimaneva grande. E forse a nulla sarebbe servito l’eroismo degli Uomini, se proprio il quel momento, al culmine della battaglia, Frodo non avesse portato a termine il suo compito, distruggendo l’Anello e mettendo fine al potere di Sauron. E com’è narrato nel Libro Rosso, quando Sauron si accorse che l’Anello era giunto a sua insaputa nel cuore del proprio Regno, perse ogni interesse su ogni altra cosa che non l’Unico, e così “Il Potere che li sorreggeva empiendoli d’odio e di furore stava vacillando, e distoglieva da essi la sua volontà; guardando negli occhi dei nemici videro ora una luce di morte e furono colti da paura. Allora tutti i Capitani dell’Ovest gridarono, perché i loro cuori erano pieni di una nuova speranza in mezzo a tutta l’oscurità. Dai colli assediati, Cavalieri di Gondor e di Rohan, Dúnedain del Nord, compagnie di spietati guerrieri si precipitarono in file compatte sugli avversari esitanti, aprendosi un varco con la punta delle loro spade infallibili. Ma Gandalf sollevò di nuovo le braccia e gridò ancora una volta con voce limpida: “Fermatevi, Uomini dell’Ovest! Fermatevi e aspettate! Questa è l’ora del fato”.
E mentre parlava la terra tremò sotto i loro piedi. Un’immensa oscurità invase il cielo, puntellata di fuoco, e s’innalzò al di sopra delle Torri del Cancello Nero, al di sopra delle montagne. La terra gemette e fu percorsa da un tremito. Le Torri dei Denti ondeggiarono, vacillarono e crollarono in terra; l’imponente muraglia si sbriciolò; il Cancello Nero fu distrutto; e da lontano, ora più fioco, ora sempre più forte, innalzandosi fra le nubi, si udì un rombo, un ruggito, un lungo boato lacerante.“
E mentre parlava la terra tremò sotto i loro piedi. Un’immensa oscurità invase il cielo, puntellata di fuoco, e s’innalzò al di sopra delle Torri del Cancello Nero, al di sopra delle montagne. La terra gemette e fu percorsa da un tremito. Le Torri dei Denti ondeggiarono, vacillarono e crollarono in terra; l’imponente muraglia si sbriciolò; il Cancello Nero fu distrutto; e da lontano, ora più fioco, ora sempre più forte, innalzandosi fra le nubi, si udì un rombo, un ruggito, un lungo boato lacerante.“
Il Signore degli Anelli, Cap. X, Il Cancello Nero si Apre
E così si concluse la Battaglia del Morannon, l’ultima della Terza Era. La fine della Guerra dell’Anello riportò un Re sul trono di Gondor, che fu riunito all’antico Reame di Arnor come solo era avvenuto sotto la guida di Elendil il Fedele.
E con la fine dell’Era, e la partenza degli ultimi grandi Eldar dalla Terra di Mezzo, ebbe inizio il dominio degli Uomini.