Si narra, nel Lai di Leithian, che Beren entrò in Doriath incespicando, reso grigio e curvo come da molti anni di dolore, tali e tanti erano stati i tormenti della via.
Ma, aggirandosi d’estate tra i boschi di Neldoreth, si imbattè in Lùthien, figlia di Thingol e Melian, ed era di sera, nel momento in cui la luna saliva in cielo, e Lùthien danzava sull’erba sempre verde nelle radure lungo le rive dell’Esgalduin. Ed ecco il ricordo di tutte le sue sofferenze abbandonò Beren, ed egli cadde in preda a un incantesimo, poiché Lùthien era la più bella di tutti i Figli di Ilùvatar. Azzurro era il suo abito come il cielo senza nubi, ma grigi i suoi occhi come la sera stellata; il suo mantello era contesto di fiori dorati, ma i capelli erano scuri come le ombre del crepuscolo. Simili alla luce che resta sulle foglie degli alberi, alla voce di acque chiare, alle stelle che stanno sopra le brume del mondo, tali erano il suo splendore e la sua grazia; e il suo volto era luminoso.
{ J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion, Beren e Luthien
E. Kukanova, Encounter of Beren and Luthien}
-Stella del Vespro