Gothmog, Signore dei Balrog

Prima del Tempo – Gondolin, 510 T.E. (forma fisica)

 

Gothmog, il Signore dei Balrog, è stato uno dei principali servitori di Morgoth durante la Prima Era e, con ogni probabilità, uno dei primi Maiar che Melkor ha saputo volgere a sé durante e dopo la Musica degli Ainur.

Sotto diversi aspetti Gothmog rappresenta un unicum rispetto agli altri membri di questa stirpe che hanno assunto forma corporea. Se da una parte infatti il suo aspetto doveva essere assimilabile a quello dei Balrog – segno che, con ogni probabilità, la sua forza interiore non gli permetteva di plasmare il proprio aspetto a suo piacimento – dall’altro egli rappresentava l’unico di questa stirpe ad aver conservato capacità di giudizio, intelligenza e statuta morale da emergere rispetto alla massa indistinta degli altri Balrog della prima era, il cui numero varia, a seconda delle tradizioni, da una decina a diverse centinaia.

È peraltro possibile che già al momento della sua corruzione ad opera di Melkor egli fosse destinato al ruolo di Comandante di Eserciti, e che quindi fosse in qualche modo naturale che le schiere al suo comando assumessero una forma simile a quella del loro capitano. Un ruolo che, come vedremo, lo portò a confrontarsi contro alcuni dei più grandi Elfi che abbiano mai vissuto nella Terra di Mezzo.

Quale che sia la realtà dei fatti, è comunque evidente che Gothmog, a differenza di altri servi di Morgoth come Thuringwethil, Glaurung e soprattutto di Sauron, non disponesse totalmente del libero arbitrio che ci si aspetterebbe da un Maia decaduto. È a tutti gli effetti un’emanazione del suo Padrone, ferreo esecutore dei suoi ordini e manifestazione del suo volere sul campo di battaglia. Il nome con cui è noto tra gli Elfi è in forma Sindarin e significa non casualmente “Terrore e Forza”.

Sebbene non sia menzionato, è probabile che Gothmog fosse tra i Balrog che intervennero in Lammoth per salvare Melkor dall’attacco di Ungoliant, che intendeva cibarsi dei Silmaril che stringeva in mano.

La prima apparizione di Gothmog nelle saghe della Prima Era è di poco successiva allo sbarco di Fëanor e dei suoi figli sulle sponde della Terra di Mezzo. È infatti Gothmog a guidare gli eserciti di Morgoth, e sono i suoi Balrog che, dopo essersi ritirati dalla Dagor-nuin-Giliath, hanno circondato e attaccato l’avanguardia di Fëanor, spintosi troppo lontano dal grosso del suo esercito. A Gothmog si deve il colpo mortale che uccise il più grande degli Elfi delle antiche storie, primo ma non ultimo dei Re Elfici caduti sotto la sua lama.

Da quel momento in poi, Gothmog mantenne il proprio ruolo di Capitano di Angband, apparendo raramente al di fuori della fortezza durante il lungo assedio concluso dalla Dagor Bragollach. Ma è solo nella battaglia successiva, la Nirnaeth Arnoediad, che vediamo Gothmog tornare a guidare gli eserciti in prima linea, assumendo un ruolo molto più operativo e decisionale di quello che ebbe lo stesso Sauron.

E proprio durante questa battaglia, quando il tradimento dei figli di Uldor il maledetto aveva volto le

Fingon e Gothmog, di Ted Nasmith

sorti del combattimento verso Morgoth, Gothmog fece circondare la guardia di Fingon, Alto Re dei Noldor, e ordinò ai Balrog di uccidere tutti gli Elfi eccetto il Re. Dopo di che, lo fece immobilizzare, alzò la propria ascia e la conficcò nel bianco elmo di Fingon, dal quale si racconta che si alzò un candido lampo. E così morì il terzo Alto Re, dopo ch’egli stesso aveva ucciso il primo, e che il secondo fu ucciso da Morgoth al di fuori dei cancelli di Angband.

Durante la Nirnaeth Arnoediad Gothmog ha cercato di uccidere anche il loro successore Turgon. E molti sostengono che vi sarebbe riuscito, non fosse stato per la strenua resistenza degli uomini del Dor-Lòmin e dei fratelli Hùrin e Huor in particolare. E se il secondo fu ucciso, Hùrin continuò a combattere contro Troll e Balrog impugnando la propria grande ascia a due mani, finché non gli fu strappata su ordine di Gothmog, e Hùrin stesso catturato e tratto in Angband, dove rimase prigioniero di Morgoth per lunghi anni.

Eppure venne il giorno in cui il Signore Oscuro decise che i tempi erano maturi per liberarlo, in modo che i suoi disegni potessero giungere a compimento. E sebbene Hùrin non rivelasse mai quale fosse l’ubicazione di Gondolin, tra le ultime piazzeforti elfiche sopravvissute nella Terra di Mezzo, pure durante i suoi vagabondaggi si recò tra i Monti Cerchianti, urlando a Turgon di rispondere alle sue preghiere. E le spie di Morgoth lo udirono, e concentrarono le ricerche in quella zona dove, un certo tempo dopo, furono in grado di catturare Maeglin, che tradì la propria città dando il via all’attacco.

Il comando dell’esercito spettò ancora a Gothmog, che condusse l’attacco con Orchi, Draghi e Balrog, non lasciando scampo alla popolazione della città. Durante l’assalto alla cittadella Gothmog combatté con Echtelion della Fonte, tra i più grandi Elfi al servizio di Re Turgon – e probabilmente di tutti i reami in esilio. Il loro combattimento durò a lungo. Ma proprio quando il Balrog sembrava aver avuto la meglio, Echtelion si lanciò su di lui, serrando le proprie gambe intorno al collo di Gothmog, trascinandolo con sé nel profondo pozzo della piazza del Re, ove ciascuno uccise l’altro.

Morì così Gothmog, Signore dei Balrog, uccisore di Re, Capitano di Eserciti, Primo Servitore di Morgoth Bauglir.

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