Gildor Inglorion
? P.E. – Vivente in Valinor
Abituati, come siamo, a narrare e celebrare vite e gesta dei grandi Elfi delle Antiche Cronache, accade talvolta di perdere di vista la ricchezza e la profondità delle società elfiche dei tempi passati, quasi non fossimo in grado, di fronte alla fulgente magnificenza di coloro che stanno in primo piano, di distinguere chiaramente le figure poste sullo sfondo del grande affresco di Arda.
Ma ve ne sono alcune che, per fato o per caso, sono state in grado di emergere da questo indistinto secondo piano.
Gildor Inglorion è senza dubbio una di queste figure: per noi che abbiamo letto il libro rosso, è dopotutto il primo Elfo che incontriamo seguendo i passi di Frodo, Sam e Pipino in fuga dalla Contea, ed è colui che ci introduce in quella che potremmo chiamare ‘quotidianitá’ della vita degli Elfi.
Gildor è un Elfo Noldor della cui biografia non sappiamo molto. Dalle sue parole e da qualche chiosa a margine dei testi, possiamo ipotizzare ch’egli sia nato nel corso della Prima Era del mondo, probabilmente nel Beleriand. Come sostengono alcuni, egli sarebbe stato figlio dei membri della nobiltà del Nargothrond alla corte di Finrod il Beneamato.
Inglorion è infatti un patronimico che significa ‘Figlio di Inglor’, uno dei nobili del casato di Felagund. Inoltre, i suoi biondi capelli – estremamente rari tra i Noldor – ci permettono di risalire a una probabile progenitura dalla stirpe dei Vanyar, come per il suo stesso Signore.
È dunque possibile che nel corso della Seconda Era egli sia passato a far parte del seguito della più grande erede della Stirpe di Finarfin, Dama Galadriel di Lórien, fino a quando Elrond non fondò a Imladris l’ultima casa accogliente, dove Gildor trascorse gran parte della Terza Era.
Era egli tuttavia un Elfo di grande levatura e spesso gli furono affidati incarichi di massima importanza. Si trovava ad esempio spesso a recarsi da Círdan ai Porti Grigi, latore di missive fa parte di Elrond, accompagnatore di Elfi che avevano infine deciso di traversare il mare recandosi a occidente o, come nel caso del primo incontro che abbiamo con lui, per celebrare un’antica celebrazione della nostalgia che da sempre gli Elfi provano per Valinor di là dal mare. Erano infatti soliti recarsi presso gli Emyn Beraid per specchiare il proprio sguardo nel Palantìr lì conservato, che si racconta fosse in grado di far osservare a chi ne aveva la forza, con diritta vista, fino a Valmar e alla vetta di Taniquetil, per omaggiare in particolar modo Varda Signora delle Stelle, che gli Elfi della Terra di Mezzo chiamano Elbereth.
Lungo il sentiero, scopriamo seguendo i suoi passi, esistevano ancora dei ricetti nascosti in cui gli Elfi erano soliti nascondersi durante il tragitto, per sfuggire agli indiscreti occhi di Uomini, Bestie e dei servi del Nemico che a quei tempi si spingevano di tanto in tanto a nord dell’Eriador insidiando carovane e viaggiatori.
E proprio vicino a uno di essi, una sera del settembre del 3018, Frodo, Sam e Pipino udirono un canto levarsi dalle selve:
A! Elbereth Gilthoniel!
silivren penna míriel
o menel aglar elenath,
Gilthoniel, A! Elbereth!
E l’emozione di Sam nell’incontrare per la prima volta gli Elfi era pari alla nostra che ne leggevamo la descrizione. Gildor si dimostrò gentile e felice di incontrare gli Hobbit: saputo che i Cavalieri Neri davano loro la caccia si offrì di ospitarli la notte in uno dei loro rifugi. Dopo aver parlato con Frodo e appreso del ritardo di Gandalf si preoccupò e, dopo aver consigliato agli Hobbit di affrettarsi, riprese il suo viaggio verso Gran Burrone informando Tom Bombadil e Aragorn dei problemi lungo la strada, in modo che potessero prestare il proprio aiuto a Frodo Sam e Pipino nel loro viaggio attraverso le Terre Selvagge.
Inoltre, una volta giunto a Imladris informò Elrond di quanto avvenuto. È grazie a Gildor che, nel momento più buio, con Frodo colpito dal pugnale Morgul del Signore dei Nazgûl e in un deliquio prossimo alla Morte, Glorfindel comparve per aiutare gli Hobbit e Granpasso a raggiungere il guado del Bruinen.
Durante la Guerra dell’Anello Gildor rimase con ogni probabilità a Gran Burrone, ed è qui che lo ritroviamo un anno dopo, quando gli Hobbit stavano tornando insieme a Gandalf nella Contea.
Gildor li incontrò nuovamente un’altra volta, il 22 settembre del 3021 della Terza Era. In quell’occasione, egli lasciò per l’ultima volta le sponde della Terra di Mezzo, imbarcandosi come parte del seguito di Elrond e Galadriel sulla nave che li portava a Valinor. E con la sua partenza, si portò a Valinor la lietezza, il calore e la dolcezza di colui che, per molti versi, ha accompagnato noi lettori alla scoperta dei più nobili tra i Figli di Ilùvatar.