La Freccia Nera

Erebor, c.a. 2.600 T.E. – L’ultima uccise Smaug nel 2.941 T.E.

 

La Freccia Nera dei Signori di Dale è tra gli artefatti della Terra di Mezzo che, a dispetto della relativa fama guadagnata nelle storie e nei racconti di Uomini e Nani, ha avuto un ruolo cruciale negli eventi conclusivi della Terza Era, immediatamente precedenti alla Guerra dell’Anello.

 

Si trattava infatti di un oggetto forgiato con ogni probabilità dai Nani di Erebor pochi anni dopo il loro ritorno al seguito di Thròr. È infatti molto probabile che i Nani rientrati nella Montagna Solitaria avessero ben vividi i ricordi della Guerra tra i Nani e i Draghi che li aveva coinvolti nei decenni precedenti, durante la loro permanenza nelle Montagne Grigie del lontano Nord, e che si fossero interrogati sul modo più efficace per proteggere Erebor in caso di arrivo di un Drago.

 

La Freccia Nera fu l’esito di questa riflessione, creata grazie alle supreme arti dei nani nel campo della tecnologia militare. Era essa una freccia di dimensioni paragonabili a quelle di un normale dardo, di circa 80 cm, rinforzata con ferro e caratterizzata da uno scuro profilo lungo tutta la sua lunghezza.

 

Non è stato tramandato cosa avvenne negli anni che seguirono, prima dell’arrivo di Smaug e del Sacco di Erebor. A questi tempi, tuttavia, la Freccia Nera non era più in possesso dei Nani, ma era stata ceduta ai Signori di Dale, probabilmente in segno di amicizia e di reciproca protezione, considerando che, qualora un Drago – come poi in effetti avvenne – avesse voluto attaccare Erebor, Dale sarebbe stata inevitabilmente coinvolta e necessitava di strumenti di protezione. Fu così che la Freccia Nera diventò parte del Tesoro di Dale e fu tramandato di padre in figlio dai Signori della Città.

 

Durante il Sacco di Erebor da parte del drago Smaug, nell’anno 2770 della Terza Era, la famiglia di Girion, il Signore di Dale allora in carica, riuscì a fuggire lungo il Fiume Corrente, portando con sé la Freccia Nera. Il cimelio continuò a essere tramandato fino a giungere infine nelle mani di Bard. Non è noto se la freccia nera possedesse proprietà magiche, ma ne è stata tramandata una caratteristica: la freccia non aveva mai ricevuto alcun danno, non si era mai spezzata né era mai andata perduta. E per difficili che fossero le circostanze, Bard riusciva sempre a recuperarla,

 

Correva l’anno 2941 quando Smaug, risvegliato dal proprio sonno da Bilbo e i Nani della compagnia di Thorin, attaccò Pontelagolungo. Le difese della città erano affidate a un piccolo gruppo di arcieri, che si batterono valorosamente ma furono costretti alla fuga quando Bard di Esgaroth, il loro capitano, ebbe esaurito tutte le sue frecce tranne la Freccia Nera.

 

Bard l’arciere, di Matt Stewart

E come ci raccontano le storie del Libro Rosso, mentre Bard tendeva il suo grande arco di tasso, un tordo, che aveva udito una precedente conversazione tra Bilbo Baggins e Smaug, gli indicò di mirare alla piccola fessura nelle scaglie sul lato sinistro del petto del drago.

E Bard pronunciò queste parole: “Freccia!” disse l’arciere. “Freccia nera! Ti ho conservata per ultima. Non mi hai mai tradito e ti ho sempre recuperata. Ti ebbi da mio padre e lui dai tempi antichi. Se davvero provenivi dalle fucine del vero Re sotto la Montagna, va’ ora e vola bene!

 

Conclusa questa frase, Bard scagliò la Freccia Nera che, con straordinaria velocità, si diresse nel solo punto debole di Smaug: un tratto scoperto nella corazza del ventre. La freccia penetrò completamente all’interno del vuoto, raggiungendo il cuore del drago.

 

Smaug, dopo essersi librato brevemente, si fermò a mezz’aria. E lanciato un alto grido precipitò sulla città, distruggendo l’intera Pontelagolungo nella sua caduta.

E così morì Smaug il Dorato, ultimo dei Grandi Draghi a essere stato menzionato dalle antiche cronache.

Non è noto, benché sia improbabile, se Bard abbia recuperato anche questa volta la Freccia Nera, prima di essere nominato Re della rinata città di Dale, dopo la vittoriosa battaglia delle Cinque Armate. Ma è certo possibile che Dàin II, il successore di Thorin, ne abbia fatta forgiare un’altra, a membranza e suggello dell’amicizia tra i Nani della Montagna e gli Uomini della Valle.

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