Elros Tar-Minyatur, primo Re di Nùmenor

Bocche del Sirion, P.E. 532 – Armenelos, S.E. 442

 

Elros, insieme al fratello Elrond, è figlio di Eärendil il Navigatore, figlio di Tuor e di Idril Celebrindal (figlia di Turgon re di Gondolin), e di Elwing la Bianca, figlia di Dior (a sua volta figlio di Beren e Lùthien) e di Nimloth del Doriath.

Il suo nome significa Spuma di Stelle (El-Ros) e si dice gli sia stato dato osservando i riflessi del firmamento sulle onde che si frangevano sulle sponde a sud del Beleriand.

Elrond e Elros alla Bocche del Sirion

I due gemelli nacquero infatti, nell’anno 532 della Prima Era, alle Bocche del Sirion, dove la madre si era rifugiata dopo la sua fuga dal Secondo Fratricidio dei Noldor, durante il quale i figli di Fëanor saccheggiarono il Doriath in cerca del Silmaril che Beren padre di Dior aveva avulso dalla Corona Ferrea di Morgoth 66 anni prima.

Durante gli anni della Vittoria di Angband, i Mezzelfi sono a tutti gli effetti gli unici discendenti dei grandi Capitani degli Uomini Amici degli Elfi e della stirpe elfica di Fingolfin, la seconda casa dei Noldor. Alla morte di Turgon durante la caduta di Gondolin, infatti, la corona di Alto Re passó a Gil-Galad, figlio di Orodreth figlio del di lui cugino Angrod, membro della casata di Finarfin.

Elros e Elrond, come il loro padre, appartengono a tre popoli: Uomini, Elfi e Maiar del reame beato, in virtù del sangue della trisnonna Melian, sposa di Thingol Mantogrigio.

Quando Eärendil prese il mare alla ricerca di Valinor, si verificó il Terzo Fratricidio dei Noldor, e le bocche del Sirion furono assalite prima che l’Alto Re e Cìrdan potessero intervenire: i figli superstiti di Fëanor richiesero la consegna del Silmaril, con cui la madre Elwing si gettó nel mare e grazie al quale, sulle ali di Ulmo, potè ricongiungersi con lo sposo e prendere la via dell’Ovest.

Elros ed Elrond vennero catturati da Maglor e Maedhros, che a differenza di quanto avvenuto per gli zii Elured ed Eluchil, scelsero di risparmiarli. Erano loro, tra i figli di Fëanor, i due che con maggior peso vivevano il Giuramento pronunciato a Tirion dal padre, e forse è proprio questa la ragione per cui i due mezzelfi sono sopravvissuti e sono stati cresciuti amorevolmente dai propri rapitori.

 

Nonostante fosse all’epoca dei fatti un uomo adulto, in grado di impugnare le armi, poco è detto del ruolo che Elros svolse durante la Guerra d’Ira e gli anni immediatamente precedenti.

La successiva menzione di Elros è nelle ultime pagine del Silmarillion: sconfitto Morgoth, i Valar posero i Mezzelfi di fronte alla scelta a quale popolo appartenere. Una decisione grave, i cui effetti avrebbero avuto conseguenze oltre alla fine di Arda, giacché il fato dei Figli di Ilùvatar è diverso per Elfi e Uomini. Elrond, come sappiamo, scelse la razza elfica e ancora tanta parte ebbe nelle storie dei millenni successivi della Terra di Mezzo.

Elros si volse invece alla stirpe di suo padre, unico della sua famiglia ad accogliere il Dono degli Uomini.  In virtù del suo sangue elfico, i Signori dell’Ovest concessero a Elros una lunga vita, più lunga di ogni membro del Secondo Popolo, che lo portò a vivere fino a 500 anni.

410 di questi anni li visse come Tar-Minyatur, “il Primo Alto Re” di Numenór, l’Isola del Dono che Ossë sollevó dal fondo del Grande Mare per farne dono agli Amici degli Elfi.

Poco si sa del suo Regno, che sarà ricordato come il periodo in cui vennero edificate le grandi città di Armenelos, Eldalondë, Rómenna e Andunië e il grande tempio sul Meneltarma.

Si spense volontariamente, come fu da quel momento in poi la tradizione di tutti i re di Numenór fino a Tar-Atanamir, quando l’Ombra cominció a scendere su Elenna.

 

Da lui e da suo fratello la progenie dei grandi Re Noldor della Prima Era è proseguita, senza interruzioni, per le due ere successive.

Elros ebbe quattro figli: tre maschi, Vardamir, Manwedil e Atanalcar, e una femmina, Tindómiel ‘Stella del Mattino’. Il più anziano dei figli, Vardamir Nólimon, fu maestro di saggezza anche secondo il metro degli Eldar. Pur considerato il suo successore, non governó mai, abdicando il proprio scettro al figlio Tar-Amandil.

Ma dei simboli del potere di Numenór che Elros rese emblemi della sua casa, solo l’anello di Barahir, donato da Finrod Felagund al padre di Beren, fu tramandato dopo l’Akallabêth. L’ascia del nonno Tuor, Dramborleg, venne perduta nella Caduta, mentre Aranrùth (“l’ira del re”), la spada di suo trisnonno Thingol, giace sotto le sponde di Araman con Ar-Pharazôn il Dorato e le armate di Numenór, e tornerà a essere brandita solo a Dagor Dagorath, alla fine dei tempi.

Fu solo al termine della Terza Era, quando Sauron venne sconfitto, che il suo lontano discendente Aragorn II Elessar, re di Gondor e di Arnor, si sposó con Arwen, figlia di Elrond, fratello di Elros, rinsanguando la stirpe che lasciò in eredità agli Uomini mortali una spigolatura della saggezza del popolo dell’Eldalië nelle ere successive del mondo.

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