Denethor, Re degli Elfi Verdi
Cuivienén, c.a. 1.100 A.A. – Amon Ereb, 1.497 A.A.
Non sono molti i condottieri dei Teleri che abbandonarono il Grande Viaggio verso Occidente ricordati dalle antiche saghe, poiché la loro lontananza dagli Eldar del Beleriand, e la loro natura schiva nei confronti delle altre razze, li ha di fatto esclusi dai racconti delle Ere di Arda.
Alcuni di loro, tuttavia, per fato o per valore, hanno fatto capolino nelle Grandi Storie, talvolta svolgendo un ruolo cruciale nel successivo sviluppo degli eventi.
È senz’altro il caso del nostro personaggio odierno. Si racconta infatti che una parte dei Teleri, dopo essere giunta nella Valle dell’Anduin, rimase Spaventata dalle imponenti vette degli Hithaeglir, le Montagne Nebbiose, e rifiutò di proseguire.
Così il loro capo Lenwë con suo figlio Denethor e altri Teleri abbandonarono la Grande Marcia degli Elfi verso l’Ovest e si diressero a sud lungo l’Anduin
Molto tempo dopo, circa duecento anni degli alberi, Denethor guidò una parte di quel popolo, i Nandor, a ovest fino al Beleriand.
Avvenne infatti che, secoli prima del primo sorgere del Sole, gli Orchi e altre creature malvagie di Morgoth iniziarono a tormentare i Nandor a est dei Monti Azzurri. Si dice infatti che, con il tempo, anche i Nandor varcarono le Montagne Nebbiose, vivendo nelle valli e nei boschi tra i Monti Bianchi e i Monti Azzurri. Venendo a conoscenza del potere e della protezione del Re Elfico Thingol, Denethor guidò molti del suo popolo oltre gli Ered Luin verso il Beleriand. Qui si stabilirono in Ossiriand, la Terra dei Sette Fiumi tributari del Gelion, e Denethor divenne il loro re. Se a quel tempo ancora erano identificati come Nandor, col passare dei secoli furono chiamati Laiquendi (in Quenya “Elfi verdi”), perché vivevano liberi nelle foreste lungo i fiumi e non avevano Capitale né città.
Anni dopo, nell’Anno degli Alberi 1497, Morgoth scatenò un esercito contro il Doriath, convinto di poter spazzare via il Regno di Mantogrigio e di poter assoggettare gli Elfi rimasti a Est del Mare. dando inizio alla Prima Battaglia delle Guerre di Beleriand. Era infatti appena ritornato dal proprio esilio in Valinor e, temendo la vendetta dei Valar, intendeva eliminare ogni possibile alleato presente ad est. . Gli Orchi, che si erano a lungo moltiplicati e rafforzati, si mossero dai cancelli di Angband in un grande esercito, che si divise in due schiere: una discese a ovest, tra il Sirion e il Narog, mentre l’altra si mosse a est, tra il Celon e il Gelion. Alcuni gruppi riuscirono persino a scalare i passi di Anach e di Aglon, poiché si diceva che gli Orchi fossero “passati silenziosamente negli altipiani del nord.”
Nel Beleriand occidentale, la maggior parte dell’esercito occidentale si accampò nella pianura tra il Narog e il Sirion, muovendosi rapidamente in tutta la regione; Thingol fu isolato da Círdan a Eglarest. Guidati da Círdan, gli Elfi dei Porti tentarono di opporsi, ma furono respinti entro le mura delle loro città e assediati.
Thingol si spostò allora nel Beleriand Orientale e prese l’iniziativa, guidando i Sindar di Menegroth e della Foresta di Region. Chiamò in aiuto Denethor, che condusse un esercito di Elfi da Ossiriand. L’esercito orientale degli Orchi fu attaccato su entrambi i lati dagli Eldar, e una battaglia ebbe luogo a nord dell’Andram. Gli Orchi ebbero la meglio su Denethor e lo circondarono ad Amon Ereb, dove cadde prima che l’esercito di Thingol potesse salvarlo, poiché gli Elfi leggermente armati di Ossiriand non erano in grado di competere con gli Orchi corazzati e pesantemente armati. E a lungo si cantò nei secoli successivi dell’estrema resistenza degli Elfi Verdi, che diede tempo a Thingol di sbaragliare gli Orchi: quando i rinforzi arrivarono, infatti, pochissimi furono gli Orchi sopravvissuti. E dei pochi che riuscirono a fuggire, molti furono poi abbattuti dalle asce dei Nani del Monte Dolmed.
La morte di Denethor in questa battaglia spinse gli Elfi di Ossiriand a giurare di non nominare mai più un re né di partecipare alle guerre tra altri Elfi e Morgoth. Coloro che decisero di continuare la loro battaglia lasciarono Ossiriand per rifugiarsi nelle foreste protette di Doriath: altri si stabilirono ad Arthórien, tra Aros e Celon, e furono conosciuti come Elfi Ospiti, mentre altri si fusero con i Sindar. I pochi che rimasero adottarono uno stile di vita segreto, mimetizzandosi nel verde. Da allora furono conosciuti come Laiquendi, gli Elfi Verdi, e solo di rado apparvero nelle Grande Saghe della Prima Era, come raccontano il Lai of Leithian e il grande racconto della Nauglamìr.
Il nome Denethor, divenuto celebre grazie all’eroismo del suo portatore, è di origine Nandorin ed è stato poi assorbito dal Sindarin, con il significato di “agile e longilineo”. In questa forma è stato tramandato da Elfi e Uomini fino a divenire il nome di due Sovrintendenti Regnanti di Gondor, Denethor I, nel XXV secolo della Terza Era, e Denethor II, in carica durante la Guerra dell’Anello e ultimo Sovrintendente Regnante.