Beleriand del Nord, 455 P.E.

 

La prima, schiacciante, vittoria di Morgoth sulle forze dei Noldor e degli Edain è ricordata come Dagor Bragollach, la Battaglia della Fiamma Improvvisa.
Per quattrocento anni, dopo la Dagor Aglareb, Angband era stata stretta d’assedio dalle forze di Elfi e Uomini, che controllavano la pianura di Ard-Galen e i lontani picchi di Thangorodrim a Nord. Ma la geografia politica del nord del Beleriand era mutata nel corso di questi secoli questi secoli: Turgon aveva costruito la città nascosta di Gondolin, ove si era trasferito dal Nevrast, Finrod aveva terminato la costruzione di Nargothrond e dall’Est erano giunto gli Uomini, poi chiamati Edain, che subito avevano stretto alleanze con gli Eldar.
Fingolfin, Fingon e la Casa di Hador tenevano l’Ovest da Hithlum al Dor-lòmin, la Casa di Fëanor sorvegliava l’Est da Himring ai Monti Azzuri, mentre i figli di Finarfin Angrod e Aegnor insieme con la Casa di Bëor tenevano il centro dell’assedio, tra Eithel Sirion, il Dorthonion e Ladros.
Molti secoli di sorveglianza avevano abbassato le difese degli assedianti, ma nessuno era preparato a quello che stava per succedere. Perché un giorno, senza preavviso, fiamme divamparono dalle bocche di Thangorodrim. E tale era il loro impeto, che furono spinte senza interruzione lungo la piana di Ard-Galen che avvampò in un grande incendio dal quale mai più si rinvenne. E in seguito fu chiamata Anfauglith (cenere soffocante).
Dopo le fiamme arrivarono Orchi, Balrog e vi fu la seconda apparizione del Drago Glaurung, il Verme di Morgoth, che molto era cresciuto dai tempi della Dagor Aglareb ed era ora un Drago pienamente sviluppato, le cui scaglie erano dure quasi quanto una corazza d’acciaio, e il cui alito era di fuoco.
La Battaglia della Fiamma Improvvisa, di Marya Filatova

Così forte fu l’impeto e la sorpresa, che il Dorthonion fu spazzato via, e Aegnor e Angrod vennero uccisi nei primi giorni di combattimento alla testa della propria armata; e con loro perirono molti uomini della casa di Bëor, tra i quali Bregolas loro Signore. Gli altri Comandanti elfici furono costretti a ripiegare lasciando molto terreno sotto il controllo di Morgoth, e abbandonando le fortezze costruite sulle pendici settentrionali dei Monti, che concessero al Nemico un grande vantaggio nelle battaglie che seguirono.

Più a Ovest, L’armata del Nargothrond con alla testa Finrod fu sorpresa in un imboscata sul Passo del Sirion e il sire elfico sarebbe morto se non fosse stato per l’arrivo di Barahir e dei suoi uomini, che costituirono la retroguardia e riuscirono a coprire la ritirata del Re a costo di gravi perdite. Finrod dopo questo aiuto regalò a Barahir il suo anello, che diede inizio agli eventi narrati nel Lai di Leithian e che da allora venne tramandato dai Signori degli Edain, di Nùmenor e dei Regni in esilio fino a giungere ad Aragorn Elessar, come testimonianza dell’amicizia tra Edain ed Eldar.
Sauron prese parte alla battaglia come comandante dell’esercito meridionale, con l’ordine di spezzare la resistenza a nord del Sirion. Seguirono due anni di assedio alla fortezza di Tol Sirion, che Orodreth fratello di Finrod (che aveva da poco inviato il figlio Ereinion a Brithombar da Cìrdan) difese con ardimento, ma che alla lunga fu ridotta all’impotenza. Così gli Eldar ripiegarono a sud, verso Nargothrond, e Sauron prese possesso della fortezza, rendendola il proprio quartiere generale e un ricettacolo di Lupi Mannari e bestie feroci. Tol-in-Gaurhoth fu da quel giorno chiamata.
Nel Nord-Ovest, il popolo di Fingolfin resistette impavido sulle alture intorno al Lago Mithrim. Ma qui Hador, signore di Dor-lómin, e suo figlio minore Gundor furono uccisi mentre difendevano la retroguardia di Fingolfin. Nelle fortezze montane si combatté una battaglia feroce tra le forze di Morgoth e gli Elfi e gli Uomini del Nord. Hithlum fu difesa con successo dagli Orchi e dai Balrog, ma Fingolfin rimase separato dal suo popolo durante lo scontro.
Dagor Bragollach, di Elena Kukanova
A Est, i Figli di Fëanor subirono a loro volta un feroce attacco, perché fu qui che giunse Glaurung alla testa di un possente esercito. La Marca di Maedhros fu pesantemente assalita dagli eserciti di Morgoth. Con grandi perdite, le schiere del Nemico forzarono il Passo di Aglon, e Celegorm e Curufin fuggirono con la loro gente a Nargothrond.
In seguito, Maedhros riuscì a richiudere il Passo, ma i cavalieri del popolo di Fëanor furono sopraffatti nella pianura di Lothlann e la Breccia di Maglor venne conquistata. Glaurung giunse lì e incendiò la terra tra i bracci del Gelion. Con la breccia ormai persa, gli Orchi si mossero a sud e catturarono la fortezza di Caranthir sul Monte Rerir. Thargelion fu devastata e il Lago Helevorn profanato e avvelenato dal Verme.
Gli Orchi attraversarono poi il Gelion ed entrarono nel Beleriand Orientale. Maglor fuggì per unirsi a Maedhros a Himring, mentre Caranthir si ritirò a sud con Amrod e Amras fino ad Amon Ereb, che difesero con l’aiuto degli Elfi Verdi, impedendo così agli Orchi di penetrare in Taur-im-Duinath o nell’Ossiriand. Maedhros combatté valorosamente contro gli Orchi con l’aiuto di Maglor, del popolo di Dorthonion e delle Marche Orientali, riuscendo a impedire a Morgoth di conquistare la fortezza su Himring.
Fu al termine della fase più concitata della battaglia che Il Re Supremo dei Noldor, Fingolfin, resosi conto del disastro e dalle incalcolabili morti sofferte dai suoi alleati e dai suoi vassali, fu preso da una furia ceca andò sotto le porte di Angband a sfidare Morgoth in persona.
E Morgoth uscì, perché troppo pesante sarebbe stata l’umiliazione di fronte alle sue forze se non avesse risposto alla sfida. E a lungo combatterono, Elda e Vala: e sette volte venne ferito dal Re Elfico con la sua spada. E le ferite infertegli quel giorno mai guarirono del tutto, costringendo l’antico Valar a camminare zoppo da quel giorno in avanti.
Alla fine il Re dei Noldor mise un piede in fallo, e cadde sotto i colpi di Grond. solo l’arrivo di Thorondor riuscì a evitare che il cadavere venisse dissacrato.
Dagor Bragollach, di Marya Filatova

Così viene raccontata nel Silmarillion, la fine del più nobile dei Noldor:

Tre volte Fingolfin fu premuto ginocchioni, e tre volte si risollevò, rialzando lo scudo infranto e l’elmo ammaccato. Ma tutt’intorno a lui la terra era fessa e sfondata, ed egli incespicò e cadde supino ai piedi di Morgoth; e Morgoth gli posò sul collo il sinistro, e fu il peso di una collina che crolli. Ma, con un ultimo, disperato fendente, Fingolfin tagliò il piede con Ringil, e il sangue ne zampillò nero e fumigante e andò a riempire le fosse scavate da Grond. Così morì Fingolfin, Supremo Re.”
Le conseguenze della Dagor Bragollach furono decisive per il futuro del Beleriand: da quel giorno, infatti, mai la guerra cessò del tutto ai confini settentrionali dei Regni elfici. La fine dell’Assedio di Angband permise alle forze di Morgoth di muoversi liberamente dall’Anfauglith verso Sud. I suoi nemici furono decimati e la maggior parte degli Elfi Grigi fuggì a sud, rifugiandosi a Doriath, Nargothrond, Falas e Ossiriand. Tuttavia, Morgoth non riuscì a distruggerli completamente poiché si dispersero e si nascosero in luoghi segreti, e lui stesso, nonostante la vittoria contro Fingolfin, aveva riportato delle ferite che impiegarono lungo tempo a sanarsi, e mai lo fecero completamente.

Il dominio di Morgoth si estese sulle Terre del Nord, ma un gruppo di uomini guidato da Barahir continuò a combattere ostinatamente per difendere le proprie terre, rifiutandosi di ritirarsi. Morgoth cercò con ferocia di annientarli, fino a ridurli a pochi superstiti. La sua ira fu tale che Dorthonion divenne una terra oscura e maledetta, rinominata Taur-nu-Fuin, infestata da incantesimi così terrificanti che persino gli Orchi la evitavano. E si dice che questa terra cominciò a ospitare grandi ragni della schiatta di Ungoliant, tra cui anche Shelob, che si scontrò con Beren figlio di Barahir, mettendolo in fuga.

Le donne e i bambini del suo popolo fuggirono infine a Brethil, alcuni unendosi agli Haladin, altri proseguendo verso Dor-lómin per unirsi al popolo di Galdor. Gli uomini rimasti divennero fuorilegge a Dorthonion, ma furono sterminati uno dopo l’altro, finché solo Beren sopravvisse.

I figli di Fëanor furono dispersi e costretti ad abbandonare le loro terre, ad eccezione di Maedhros, che riuscì a mantenere il controllo di Himring. Celegorm e Curufin si rifugiarono a Nargothrond dopo la sconfitta al Passo di Aglon. Il passo del Sirion, invece, era ormai sotto il controllo di Sauron. Attraverso questo passaggio, le forze di Morgoth avanzarono più a fondo nel Beleriand e accerchiarono Doriath. Tuttavia, Nargothrond e Gondolin rimasero nascoste e, mentre gli Elfi iniziavano a riprendersi dalle perdite, il Beleriand meridionale conobbe un periodo di relativa pace.

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