Il Custode delle Case di Guarigione
Minas Tirith, ? T.E. – Minas Tirith, ? Q.E.
Uno dei pregi delle narrazioni riassunte nel Libro Rosso della Contea è certamente la capacità degli autori di riprodurre la profondità dei luoghi attraversati dalla narrazione, che si compongono come mosaici d’innumerevoli colori in cui anche ciò che avviene sullo sfondo o al margine conserva un ruolo cruciale ed è parte indistinguibile della storia raccontata.
Così anche personaggi di cui sappiamo pochissimo possono hanno una parte importante negli eventi.
Tra di essi vi è certamente il Custode delle Case di Guarigione di Minas Tirith, che dalla sua posizione privilegiata è stato tra i primi cittadini ad avere dimostrazione dell’avvenuto Ritorno del Re.
Le Case di Guarigione erano un’istituzione storica di Minas Tirith, risalenti con ogni probabilità alla fondazione della città stessa, quando fungevano da succursale per le più ampie sale presenti a Osgiliath. Qui si conservava tutto ciò che dell’antica scienza medica che gli Uomini avevano raccolto dagli Elfi o dai propri anziani ancora permaneva al termine della Terza Era, e molti erano i mali che i sapienti guidati dal Custode erano in gradi di curare con successo, o quantomeno di lenire.
Ma ciò per cui a poco la loro scienza serviva era la guarigione dall’Alito Nero, la malattia che coglieva coloro che erano stati colpiti da armi maledette o le cui ferite erano state infettate dai servi di Mordor.
Così, quando Aragorn chiedette che gli venisse fornita della Foglia di Re, il Custode si attenne a ciò che diceva la medicina da lui studiata: che si trattava di una pianta selvatica, che i dotti chiamano athelas, che sprigiona un buon profumo se utilizzata per infusi. Si racconta che sia Aragorn che Gandalf ne furono infastiditi, perché pareva più incline a lunghe dissertazioni botaniche che a rispondere gli effettivi bisogni dei feriti dalla Battaglia dei Campi del Pelennor.
Ma, com’ebbe modo egli stesso di riconoscere poco dopo, come fu ripetuto da Ioreth e da Gandalf, ‘le mani di un Re sono mani di un guaritore’. E sotto la sapiente cura di Aragorn coloro che erano stati toccati dall’Alito Nero come Merry ed Eowyn furono guariti.
Egli era tuttavia un cerusico saggio e attento, e s’avvide presto che, benché il corpo di Lady Eowyn fosse ormai guarito, lo stesso non poteva essere detto del suo animo. E se era stata in parte la volontà di morire ciò che la aveva spinta a combattere insieme agli uomini sul campo del Pelennor, come chi non abbia più nulla da chiedere a questo mondo, ancora adesso, dopo la vittoria, un’ombra ancora la addugiava.
E fu con gioia che scorse, dalle logge delle Case, il suo avvicinamento a Sire Faramir, con lei convalescente.
E l’ultima immagine che abbiamo del Custode è di lui con davanti Eowyn e Faramir, mano nella mano, mentre affida la sicurezza della principessa di Rohan alla cura del Sovrintendente.
Non trascorsero molti mesi che i due convolarono a nozze e si trasferirono nell’Ithilien di cui Faramir divenne Signore. E insieme contribuirono per molti anni alla pace e alla meraviglia della più bella delle Terre Mortali.