Corona Ferrea di Morgoth

La Corona Ferrea di Morgoth

Angband, fine A.A. – Esistente nel vuoto atemporale

 

C’è un aspetto interessante nella relazione tra Morgoth e la propria corona, che egli stesso forgiò nelle profondità di Angband prima del Sole e della Luna, dopo il furto dei Silmaril e la sua fuga da Valinor. Un aspetto che molto spesso viene sottovalutato ma che rappresenta, a nostro avviso, una delle dimostrazioni più importanti del rapporto tra entità celestiali, quali i Valar, e la sostanza di Arda, il mondo sul quale hanno scelto di vivere.

 

Lùthien e Morgoth, di Lída Holubová

Si racconta infatti che Morgoth forgiò la Corona Ferrea per ospitarvi i Silmaril, che vi furono incastonati sorretti da un piccolo gancio di ferro. Quello stesso gancio che Beren, molti anni dopo, spezzò con il coltello che lui e Lúthien avevano sottratto a Curufin, una cui scheggia ferí la guancia di Morgoth addormentato e spinse i due amanti alla fuga da Angband.

 

Sin da quando Morgoth aveva posto la corona sul proprio capo, dichiarandosi Sovrano di Arda e Signore dei suoi destini, qualcosa era però avvenuto.

Si dice infatti che i Silmaril, gioielli benedetti dalla Luce degli Alberi di Valinor, reagissero alla presenza così vicina di Melkor, e alle oscure pratiche che si conducevano nelle profondità di Angband.

E, ridotti nella luminosità, accrebbero via via il proprio peso, diventando un gravame quasi insopportabile anche per il collo di un Valar. E più Morgoth coltivava i propri propositi crudeli, maggiore era il peso che egli doveva sopportare.

 

E ciò era possibile perché, come per tutti gli esseri angelici presenti in Arda, la volontà di possesso di qualcosa di terreno legava i loro spiriti alla concretezza del mondo, ne appesantiva la natura e ne riduceva la capacità di influenzare il mondo di ciò che non si vede, rendendoli più soggetto alle cure, alle sofferenze e alle pesantezze del Mondo.

 

Morgoth, di Joel Kilpatrick

E così avvenne anche per Morgoth stesso: quando egli fu sconfitto da Tulkas, Aulë lo immobilizzò con la Catena Angainor che già molte ere prima lo aveva imprigionato, e ad essa venne appesa la Corona Ferrea, da cui furono avulsi i Silmaril, che egli dovette portare come un collare.

E tale era il peso che essa aveva raggiunto, che Morgoth camminava a capo chino, non riuscendo quasi a essere sollevata da terra.

 

E con essa al collo il Vala fu gettato al di là della Porta della Notte, nel Vuoto Atemporale nel quale rimarrà fino a quando non sarà capace di porre nuovamente la sua corona sulla propria testa, rientrando nel mondo e scatenando Dagor Dagorath, l’ultima battaglia di Arda.

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