La corona di Gondor
Minas Tirith, c.a. 1.150 T.E. – Esistente a Gondor
A differenza del Regno del Nord, che adottò la Stella di Elendil e lo scettro di Annùminas come simboli del potere regale, a Gondor la maestà dei Re fu, fin dai primi giorni, rappresentata da una corona, o meglio da un elmo.
Non tutti sanno, però, che i sovrani di Gondor vestirono due oggetti diversi nel corso della Storia del Regno: per il primo millennio, infatti, i re venivano incoronati utilizzando l’Elmo che Isildur indossó durante la guerra dell’Ultima Alleanza, dal momento che quello di Anárion, dal quale tutti discendevano, era stato distrutto dal proiettile che lo uccise durante l’assedio di Barad-dûr.
Era questo un Elmo tradizionale Nùmenoreano, robusto e disadorno perché pensato per la guerra e non per le cerimonie, che assunse tuttavia un valore tradizionale dal momento che chi lo portava aveva contribuito in prima persona alla sconfitta di Sauron.
È probabile che proprio questa sua apparenza sia la causa principale per cui Atanatar II Alcarin, il Sovrano che ereditó il Regno di Gondor all’apice della sua potenza – noto agli storici per il suo amore per agi oro e gioielli – ne fece costruire una seconda, un elmo ingioiellato dalla foggia simile a quella dell’elmo delle guardie della cittadella di Minas Tirith, caratterizzato da un’alta cuspide e incorniciato da due ali.
Fu questa la corona utilizzata da tutti i sovrani a lui succeduti, che continuarono a chiamarlo ‘Corona di Elendil’ come il precedente in memoria del Fondatore dei Regni nùmenoreani in esilio.
Ciò continuò fino al Regno di Eärnur II: com’è noto, infatti, il Re fu per due volte sfidato a duello dal Re Stregone di Angmar, rivelatosi come il Signore dei Nazgûl. E se per la prima sfida i consigli di Glorfindel furono sufficienti a scoraggiare il Principe, nessuno seppe trattenerlo nella seconda occasione, alcuni anni dopo. E fu in quell’occasione che Eärnur lasciò la corona di Elendil sulla tomba del padre Eärnil nelle Case Silenti, e si recò a Minas Morgul con pochi compagni, non facendone mai ritorno.
E dal momento che egli era privo di eredi, e nessuno ne aveva visto la morte effettiva, Mardil il sovrintendente assunse il comando di Gondor in attesa del Ritorno del Re. E i Sovrintendente non cinsero mai la corona, e il loro ruolo fu rappresentato dal bianco scettro che da sempre li contraddistingueva.
E così la corona di Elendil rimase nel buio delle tombe dei Re per più di mille anni, fino a quando dal Nord giunse Aragorn figlio di Aragorn, erede di Isildur, che guidó Gondor alla vittoria contro l’Oscuro Signore e ripristinò il Regno Riunito di Gondor e di Arnor. E fu al suo ritorno vittorioso da Mordor che egli ricevette la Corona che Faramir il Sovrintendente aveva preso dalla tomba di Eärnil, e della quale fu omaggiato da Frodo il Portatore dell’Anello e ne fu incoronato da Gandalf.
E da allora per lunghi anni la Corona di Elendil e lo Scettro di Annùminas, illuminati dall’Elendilmir, rappresentarono congiuntamente la Signoria dei discendenti di Elessar Telcontar sui Regni degli Uomini di Nùmenor nella Terra di Mezzo.