Castamir l’usurpatore
Osgiliath, T.E. 1.259 – Guadi dell’Erui, T.E. 1.447
Castamir è un nome che per lunghi secoli ha evocato ricordi di lutti e sofferenza, innescando, con la propria intransigenza e la propria sete di potere, quella che è probabilmente stata la più grande tragedia vissuta da Gondor fino alla Guerra dell’Anello: il conflitto civile divenuto noto come Lotta delle Stirpi.
Era infatti Castamir un discendente di Calimehtar, figlio di Calmacil e fratello di Minalcar, Reggente e poi Re di Gondor, soprannominato Romendacil II a seguito delle sue vittoriose campagne nella terra di Rhûn all’est del Grande Fiume.
Come membro di una linea cadetta della Casa Reale, Castamir non aveva possibilità di accedere al trono, ma condusse comunque una brillante carriera alla corte di Re Minalcar, diventandone Capitano della Navi. Com’è noto, Re Minalcar aveva un figlio, Valacar, che in gioventù fu inviato come ambasciatore presso Vidsugavia, Re del Rhovanion e alleato di Gondor nella guerre contro gli Esterling. Durante la sua permanenza laggiù, Valacar rimase affascinato dalla vita degli Uomini del Nord e si innamorò di Vidumavi, la figlia del Re. I due si sposarono ed ebbero preso un figlio, Eldacar, legittimo erede al trono di Gondor.
Questo fatto fu la scaturigine di ciò che avvenne dopo. Quando Valacar tornò a Osgiliath con la propria moglie straniera il suo figlio mezzosangue, non pochi furono i nobili di Gondor che disdegnavano la sua decisione. E le voci si accrebbero vieppiù quando Vidumavi morì a soli 77 anni, un’età che corrispondeva appena alla maturità per un Uomo dell’alto lignaggio dei Re di Gondor. E molti temettero che il loro figlio Eldacar avesse ereditato quella che ai loro occhi appariva una grave tara genetica.
Durante il regno di Valacar nessuno osò prendere parola contro il Re e il suo erede. Ma quando Eldacar salì al trono, alcuni membri della famiglia reale si unirono alle voci di dissenso, e Castamir tra loro. Essendo membro della Famiglia Reale, ne divenne rapidamente la guida, reclamando per sé il trono di Gondor: insieme ai suoi uomini e con il supporto della flotta che egli aveva a lungo guidato, i rivoltosi assediarono Osgiliath e costrinsero Eldacar alla fuga al Nord, presso il popolo di sua madre.
Durante l’assedio, Castamir si macchiò di molti e crudeli atti che gli valsero, ancora prima della sua ascesa al trono, l’odio da parte della maggioranza del popolo. Primo fra tutti l’omicidio a sangue freddo di Ornendil, figlio di Eldacar, che era rimasto in città per coprire la fuga di suo padre il Re. Durante l’assalto Osgiliath fu largamente distrutta, e mai si riprese da quanto avvenuto. Tanto che molti anni nel futuro, quando i Nazgûl condussero le schiere di Mordor contro la città, alcuni sottolinearono che il Re Stregone non aveva fatto altro che completare l’opera iniziata da Castamir.
L’usurpatore si impadronì del trono e regnò come Signore di Gondor. Amante del mare e desideroso di dare ulteriore potere alla flotta, meditava di trasferire la capitale a Pelargir, togliendo rilevanza non solo a Osgiliath ma anche alle due città sorelle di Minas Ithil e Minas Anor.
Dieci anni durò il dominio di Castamir, mentre le voci di dissenso interne a Gondor venivano duramente represse. Nel frattempo Eldacar, a Nord, aveva lavorato insieme al popolo di sua madre per riconquistare il trono. E radunò un forte esercito composto da Uomini del Nord e da Dùnedain desiderosi di liberarsi dal gioco dell’usurpatore.
Quando tutto fu pronto, nel 1447 della Terza Era, Eldacar mosse a Sud. E via via che l’esercito si muoveva verso meridione, più le sue file s’ingrossavano di Uomini del Calenardhon, dell’Anòrien e dell’Ithilien, che si mettevano volontariamente al servizio del legittimo Re.
Castamir arretrò finché potè, cercando di sfuggire alla battaglia. Ma fu rallentato dai fiumi, e le due armate si trovarono infine fronte a fronte nel Lebennin, non lontano dai Guadi dell’Erui che diedero il nome alla battaglia che ne seguì. E qui, da una parte e dall’altra, molto del miglior sangue di Gondor fu versato in un’insensata guerra civile, da cui uscì vittorioso Eldacar, che uccise di sua mano l’usurpatore Castamir.
Ma tali e così profonde erano le cicatrici lasciate dalla Lotta delle Stirpi tra la nobiltà e il popolo di Gondor, che le sue conseguenze durarono ancora a lungo. I figli di Castamir riuscirono infatti a fuggire dalla battaglia e a rifugiarsi a Pelargir, da cui s’imbarcarono su una nave che li condusse a Umbar: e da allora questa città sfuggì progressivamente dal controllo di Gondor, che mai – almeno fino ai tempi di Thorongil durante il regno di Echtelion II – fu poi in grado di portare battaglia agli Uomini che ivi si trovavano.
I bisnipoti di Castamir Sangahyando e Angamaitë saranno poi protagonisti di un sanguinoso attacco a Pelargir ai tempi di Re Minardil, duecento anni più tardi.