Bombur
Monti Azzurri, c.a. 2.800 T.E. – Erebor, dopo l’1 Q.E.
Poco si racconta, al di fuori delle grandi saghe della Prima Era, sul destino della stirpi dei Padri dei Nani al di fuori di quella di Durin, che continuò a regnare sulla Montagna Solitaria per molto anni dopo l’inizio della Quarta Era del Mondo.
Eppure, qualcosa ci è rimasto a margine dei grandi eventi che portarono alla sconfitta di Sauron e al Ritorno del Re a Minas Tirith.
Un buon personaggio, per descrivere quanto loro avvenuto, è Bombur, Nano della stirpe dei Barbifiamma che è divenuto celebre come membro della compagnia di Thorin Scudodiquercia che riconquistò Erebor dal Drago Smaug.
Già questa circostanza ci racconta un fenomeno interessante: è infatti un tema condiviso il fatto che molti dei Nani di Nogrod e Belegost – per lo più membri delle stirpi dei Barbifiamma e dei Vastifasci, si unirono al popolo di Durin a Moria dopo lo sconvolgimento del Beleriand e la perdita delle proprie dimore ancestrali.
Ciò significa che, anche in presenza di altri Regni Nanici da qualche parte nella Terra di Mezzo (quelli a cui, come vuole la leggenda, Sauron ha distribuito i restanti sei anelli dei Nani), la centralità del Popolo di Durin era emersa in tutta la sua magnificenza già durante la Seconda Era, perché molto membri delle altre stirpi scelsero di entrare al servizio di Khazad-dûm nonostante le alternative.
Con ogni probabilità Bombur è discendente, insieme al fratello Bifur e al cugino Bofur, di questi Nani, che hanno seguito le vicende del popolo di Durin fino alla fine della Terza Era.
In quel tempo, Bombur viveva negli Ered Luin insieme ai suoi parenti e ai Nani che poi entrarono a far parte della Compagnia di Thorin. Già all’ epoca era noto per essere uno dei Nani più grassi che si ricordassero, più largo che alto.
Ma ciò non gli impedì, durante la Cerca di Erebor, di dimostrare insospettabili capacità di combattimento e un’agilità che sarebbe stata impossibile per un Uomo della medesima stazza.
Durante le vicende che portarono alla riconquista del Tesoro si dimostrò un valido compagno, e i meritò la sua quattordicesima parte del Tesoro del Drago, con cui visse a Erebor per tutti gli anni successivi, alla corte di Dain Piediferro.
Di quanto avvenne dopo poco si sa, se non una frase di Glòin a Frodo durante il banchetto a Erebor, in cui raccontava che negli anni successivi alla riconquista Bombur era diventato così grasso da necessitare l’aiuto di quattro giovani Nani per passare dal letto alla tavola da pranzo.
Non è noto, per quanto probabile, se Bombur abbia preso parte alla Battaglia di Valle, asserragliato con gli altri Nani e con gli Uomini di Dale di fronte all’assedio patito dagli eserciti degli Esterling. Ma forse, l’unico dubbio che ci resta, è se la Montagna Solitaria contenesse abbastanza cibo per soddisfare le sue esigenze e quelle dei due popoli che lì contribuirono insieme alla sconfitta dell’Oscuro Signore.