La principale fra le storie del Silmarillion, e anche una delle più sviluppate, è la storia di Beren e della fanciulla elfica Lúthien.
Qui incontriamo, fra le altre cose, il primo esempio del tema (che diventerà fondamentale con gli Hobbit) che le grandi linee della storia del mondo, le “ruote del mondo”, sono spesso girate non dai Signori o dai governanti, e nemmeno dagli dei, ma da quelli che sono apparentemente sconosciuti e deboli, e questo a causa della vita segreta nella Creazione, e della parte inconoscibile a ogni saggezza tranne Una, che consiste nell’intrusione dei Figli di Dio nel Dramma.
È Beren il mortale fuorilegge a riuscire (con l’aiuto di Lúthien, una semplice fanciulla anche se di sangue elfico reale) dove tutti gli eserciti e i guerrieri avevano fallito: egli penetra nella fortezza del Nemico e strappa uno dei Silmarilli dalla Corona di Ferro. Così egli ottiene la mano di Lúthien e si realizza il primo matrimonio tra un mortale e un immortale.
J.R.R. Tolkien, Le Lettere, lettera a Stanley Unwin, n. 130.