Beorn, il mutatore di pelle
Valle dell’Anduin, c.a. 2.600 T.E. – Carroccia, 3.017 T.E.
Molte e recondite sono le razze di cui è ricco il Reame di Arda, e spesso si tende a sottovalutare la ricchezza e la diversità delle stirpi parlanti non già per una loro scarsità, quanto per l’esiguo numero di rappresentanti che essa aveva al tempo dei grandi eventi degli ultimi anni della Terza Era.
La stirpe dei Beorniani, in questo contesto, fa parziale eccezione, essendo un gruppo che all’inizio del quarto millennio della Terza Era contava un pugno di individui e che, anche grazie alle gesta del proprio eponimo e alla protezione del Re degli Uomini, si è trovata a rifiorire con l’inizio della Quarta Era.

Beorn è infatti il nome più celebre dei membri di questa razza, caratterizzati da un potere più unico che raro: erano infatti costoro “mutatori di pelle”, umani capaci di trasformarsi in grandi bestie. Nel caso di Beorn, in un orso.
Non è noto da dove derivassero questo potere, e se ciò fosse qualcosa di innato o di acquisito con il tempo, a seguito di un ormai obliato sortilegio naturale. Riteniamo però quest’ultima l’ipotesi più probabile, dacché a quanto si racconta gli Uomini che poi divennero i Beorniani fossero in origine affini alla stirpe di Haleth, la seconda casa degli Edain, e storicamente imparentati con il popolo degli Uomini del Nord de Rhovanion, che proprio all’epoca della Nascita di Beorn si trasferirono, al seguito del proprio capo Eorl, nel Calenardhon a sud, ospiti e alleati del Sovrintendente di Gondor.
Gandalf sostenne che i mutatori di pelle abitassero in origine negli alti recessi delle Montagne Nebbiose, da cui furono scacciati dagli Orchi, che con il risveglio del Nemico (e del flagello di Durin a Moria) crebbero in gran numero durante la Terza Era. Da ciò probabilmente deriva l’odio feroce che questo popolo ha verso le creature del Nemico, sebbene in parte considerassero i Nani di Khazad-dûm responsabili di quanto avvenuto, perché nella loro cupidigia, dicevano, avevano attratto verso di sé le attenzioni delle creature malvagie che poi avevano fatto delle Montagne le loro tane.
Incontriamo Beorn nel 2941 della Terza Era, all’epoca della Cerca di Erebor, quando Thorin Scudodiquercia e la sua compagnia, trovandosi a passare per le terre tra le Montagne Nebbiose e Bosco Atro, furono ospiti della sua dimora, in cui egli viveva solo insieme alle sue bestie e ad alcuni cani, che ne erano i servitori. Questo particolare lascia intendere il particolare rapporto che Beorn e i suoi discendenti avevano con le creature della Natura, delle quali intendevano il linguaggio e che volentieri servivano.
La Compagnia di Thorin vi si recò perché Gandalf aveva già sentito parlare di Beorn da Radagast il Bruno, che ne era amico e che provava una particolare affinità per il modo in cui il mutatore di pelle si relazionava con il creato intorno a lui.

Beorn si dimostrò amichevole verso i Nani, sapendo che essi erano impegnati in una missione che avrebbe provocato gravi conseguenze agli Orchi e ai loro alleati. Oltre ad ospitarli presso la propria magione, offrì
loro dei cavalli per raggiungere più rapidamente Bosco Atro. Nel momento di salutarli, disse che si sarebbero rivisti quando le ombre si sarebbero fatte più scure.
E così fu. Perché alcune settimane dopo, quando gli eserciti di Elfi, Uomini e Nani si unirono in un’improvvisa alleanza, schiacciati dalle forze degli Orchi, dei Goblin e dei Lupi Mannari durante la Battaglia dei Cinque Eserciti alle porte di Erebor, Beorn venne: e apparve ai nemici come un enorme orso nero, che fece strage degli eserciti del Nemico accorrendo in soccorso di Thorin, che combatteva circondato da molti nemici. E tale fu il suo impeto che infisse un nero cuneo tra le schiere in battaglia, fino a giungere di fronte a Bolg, che le guidava. E qui, dopo un breve combattimento, lo spacciò con le sue grandi zanne. E a seguito della sua morte gli eserciti degli Orchi si sciolsero e fuggirono come se la loro voglia di combattere si fosse liquefatta di fronte al terrore che il mutaforma incuteva loro.
E così Beorn si prese la propria rivincita contro gli Orchi, e grandi furono gli onori che gli vennero tributati. Egli assistette ai funerali di Thorin e all’incoronazione di Dàin Piediferro a Re sotto la Montagna, per poi tornare alla Valle dell’Anduin insieme a Gandalf, Bilbo e agli Elfi di Thranduil.
Quando giunsero alla sua dimora, era ormai vicina la festa di Yule, la celebrazione invernale più nota degli Uomini del Nord. E molti dei boscaioli delle Valli tra le Montagne e il Bosco giunsero a celebrarla presso di lui.
A quanto si racconta, le sue imprese durante la guerra contro gli Orchi lo resero celebre, e molti altri Uomini giunsero per porsi sotto il suo comando, ed egli divenne un grande capo dei popoli della Valle. Si sposò ed ebbe un figlio, Grimbeorn, che come lui conservò il potere di mutare la propria pelle. E altri si unirono dalle valle vicine, andando a rinsanguare e ricostituire il popolo che da allora in poi fu noto come Beorniani, che da allora fu alleato degli Uomini di Dale e degli Elfi del Reame Boscoso, aiutando Re Thranduil a resistere ai continui tentativi di invasione da parte di Orchi e Goblin.
A quanto si racconta, Beorn morì, ormai vecchio di diverse centinaia di anni, alcuni anni prima della Guerra dell’Anello, intorno al 3017 della Terza Era, e fu sepolto con tutti gli onori dal figlio Grimbeorn – che poi visse così a lungo da guadagnarsi il soprannome “il Vecchio” – il quale divenne Signore dei Beorniani dopo di lui.