Baldor figlio di Brego, di Lída Holubová

Baldor lo Sventurato, figlio di Brego, Principe di Rohan

Edoras, c.a. 2.535 T.E. – Sentiero dei Morti, 2.570 T.E.

 

Baldor è il protagonista di una delle storie più note e più tristi tra quelle tramandate dai Rohirrim, che presto divenne esemplare per descrivere le tragiche conseguenze a cui la superbia e lo sprezzo del pericolo posso condurre gli Uomini.

 

Baldor era figlio di Brego, figlio di Eorl il giovane, e faceva parte della prima generazione di Éotheod nata nelle terre del Calenardhon che il Sovrintendente Cirion aveva donato a Eorl e alla sua gente.

Suo padre aveva dato il via alla costruzione del grande Palazzo d’Oro di Meduseld, mentre il popolo degli Uomini del Nord, che presto sarebbe divenuto noto come i Rohirrim, continuava il proprio spostamento dalla Valle dell’Anduin alle Terre di Rohan.

 

Baldor vive dunque in un momento di grandi cambiamenti e di grande crescita economica del suo popolo, ora divenuto il primo alleato del grande regno di Gondor. E forse è stata proprio il grande orgoglio e la grande felicità che finalmente, dopo anni difficili, si stava diffondendo presso i suoi compatrioti, a far germinare in lui l’idea di poter sfidare  Forze e Poteri per lui difficili da comprendere, e impossibili da fronteggiare.

 

Un giorno, infatti, Baldor si trovava con il padre a Dunclivo. Stavano infatti cercando un luogo adatto ove edificare una roccaforte sulle pendici settentrionali dei Monti Bianchi, più facilmente difendibile rispetto ad Edoras. E qui, esplorando i dintorni della Valle, si trovarono di fronte all’imboccatura del Sentiero dei Morti, ove un uomo molto anziano si rivolse loro. Così questo episodio è narrato da Théoden a  Éowyn mentre si trovavano a Dunclivo, durante l’Adunata che li avrebbe condotti a Minas Tirith:

“Sulla soglia sedeva un vecchio così decrepito che era impossibile contare i suoi anni; era stato alto e regale, ma ora era consunto come un vecchio sasso. Ed essi credettero davvero che fosse di sasso, poiché non fece alcun movimento né pronunciò alcuna parola finché, quando cercarono di oltrepassarlo e di entrare, una voce si levò come uscita dalle profondità della terra, e parlò, con loro grande stupore, nella lingua occidentale: “La via è chiusa”. Allora si arrestarono e guardandolo videro che viveva ancora; ma egli non li guardò. “La via è chiusa”, ripeté la sua voce. “Fu fatta da coloro che sono Morti, e i Morti la custodiscono, fin quando giungerà l’ora. La via è chiusa”. “E quando giungerà quell’ora?”, domandò Baldor. Ma non ebbe alcuna risposta. Il vecchio morì in quel momento e cadde bocconi; ed il nostro popolo non ha mai più avuto notizia degli antichi abitanti delle montagne. […]”

 

E mai Baldor smise di pensare a questo evento. E fu così che alcuni anni dopo, quando con il padre era nuovamente accampato a Dunclivo, dichiarò la propria risoluzione: fece voto di imboccare il Sentiero dei Morti e di tornare per raccontare ciò che vi avrebbe visto, poiché non temeva né vivi né defunti. A nulla valsero i tentativi del Padre e degli amici di dissuaderlo.

E pochi giorni dopo, parti. Nessuno lo rivide più a Rohan, né per lunghi secoli si ebbero notizie della sua sorte. Fu solo cinquecento anni dopo, durante la Guerra dell’Anello, ch’egli fu ritrovato da Aragorn e dalla Grigia Compagnia:

Il ritrovamento di Baldor, di Denis Gordeev

“Vide Aragorn in ginocchio mentre Elladan reggeva ambedue le fiaccole. Innanzi a lui erano le ossa di un uomo imponente. Portava una cotta di maglia e l’intera armatura giaceva ancora lì intatta; infatti, l’aria asciutta della caverna aveva conservato anche la cintura d’oro e di granati ed il ricco elmo d’oro che copriva il suo teschio. Era caduto bocconi accanto a uno dei muri della caverna, come poterono constatare, ed innanzi a lui si ergeva una porta rocciosa fermamente chiusa: le ossa delle sue dita erano ancora avvinghiate alle fessure. Una spada rotta e scalfita gli giaceva accanto, come se colto dalla disperazione avesse vibrato contro la roccia un violento colpo. Aragorn non lo toccò, ma dopo averlo osservato in silenzio per qualche tempo si levò in piedi sospirando. «Non cresceranno mai in questo luogo i fiori di simbelmynë», mormorò. «Vi sono ora ben nove e sette tumuli coperti dall’erba verde, e durante tutti questi lunghi anni egli è rimasto in terra davanti alla porta che non riuscì ad aprire. Dove conduce? Perché voleva passare? Nessuno mai lo saprà!» «Non è questo infatti il mio compito!», gridò voltandosi, rivolto all’oscurità sussurrante alle sue spalle. «Tenete nascosti i vostri segreti ed i vostri tesori degli Anni Maledetti! Rispondete solo alle nostre domande! Lasciateci passare e poi seguiteci! Vi convoco alla Roccia di Erech!”

 

Mentre Baldor giaceva nelle profondità del Sentiero dei Morti, il padre Brego morì, e a succedergli fu dunque il figlio minore Aldor, che divenne poi noto come Il Vecchio perché visse fino a 101 anni, regnando per 75, e restando alla Storia come uno dei sovrani più longevi della storia di Rohan.

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