Ancalagon

«Dove eri andato, se non sono indiscreto?» disse Thorin a Gandalf mentre cavalcavano.
 «A guardare avanti» egli disse.
 «E che cosa ti ha portato indietro all’ultimo minuto?».
 «L’aver guardato indietro» egli disse.
 «Chiarissimo!» disse Thorin. «Ma non potresti essere più esplicito?».
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«Usciamo da questa puzza terribile!» disse Fili. Così portarono fuori le pentole con le monete e il cibo che sembrava intatto e buono da mangiare, oltre a un barile di birra chiara che era ancora pieno. Avevano un bisogno assoluto di far colazione, ed essendo affamatissimi non arricciarono il naso davanti a quel che si erano procurati nella dispensa degli Uomini Neri.
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Allora la porta di pietra si aprì con una spinta poderosa, ed entrarono tutti. C’erano delle ossa sul pavimento e un odore sgradevole nell’aria; ma c’era anche una grande quantità di cibo gettato alla rinfusa su alcuni scaffali e sul terreno e, in gran disordine, il bottino di molte rapine.
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Ispezionarono tutt’intorno, e presto trovarono delle impronte di stivali petrosi da Uomo Nero che si allontanavano in mezzo agli alberi. Seguirono le tracce su per la collina, finché non arrivarono a una grossa porta di pietra, nascosta tra i cespugli, che chiudeva una grotta.
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L’operazione successiva consistette nello slegare i sacchi e far uscire i Nani. Erano quasi soffocati e molto seccati: non gli era per nulla piaciuto star lì per terra ad ascoltare gli Uomini Neri che facevano piani per arrostirli, schiacciarli e tritarli.
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Infatti proprio in quel momento la luce apparve sopra la collina e si sentì un forte cinguettio tra i rami. Guglielmo non parlò più perché rimase fermo, mutato in pietra mentre si chinava; e Berto e Maso si immobilizzarono come rocce mentre lo guardavano.
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«È stupido bollirli! Non abbiamo acqua e ci vuole un sacco di tempo per arrivare fino al pozzo» disse una voce. Berto e Guglielmo pensarono fosse quella di Maso.
 «Chiudi il becco!» dissero. «O non la finiremo mai. E ci puoi andare tu a prendere l’acqua, se parli ancora».
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Fu proprio allora che Gandalf ritornò. Ma nessuno lo vide. Gli Uomini Neri avevano deciso di arrostire subito i Nani e di mangiarli più tardi: l’idea era di Berto, ed era stata approvata dagli altri dopo un bel po’ di discussioni.
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In cambio Maso si prese il ramo sui denti e perse uno degli incisivi. Questo lo fece urlare, ve lo dico io. Ma in quel momento sopravvenne da dietro Guglielmo e gettò il sacco proprio sopra la testa di Thorin, dritto giù fino ai piedi.
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Thorin arrivò per ultimo – e non fu catturato di sorpresa. Arrivò aspettandosi dei guai e non ebbe bisogno di veder sporgere fuori dai sacchi le gambe dei suoi amici per capire che le cose non andavano bene per niente. Indugiò fuori nelle tenebre per un po’, e disse: «Ma che razza di guaio è questo?
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