Angrist, il pugnale dei Nani

Nogrod, 50-100 P.E. – Angband, 466 P.E.

 

Avete mai pensato a quante sono state le armi capaci di ferire o uccidere un Valar, per come raccontato nelle antiche saghe? Nel caso di Melkor, ne conosciamo solo due documentate – e una terza, se diamo ascolto alle profezie su Dagor Dagorath, e includiamo Gurthang, la spada di Tùrin Turambar, che sarà impugnata dal figlio di Hùrin durante l’ultima Battaglia, quando il Momegil colpirà Morgoth completando la propria vendetta per la sua famiglia e tutti i Secondinati.

Tra gli eventi che sono giunti fino a noi, in pochi dimenticheranno l’eroico sacrificio di Fingolfin, che prima di cadere sotto i colpi di Melkor inflisse sette ferite al Vala con la propria spada Ringil.

Ma il secondo caso in cui Morgoth fu ferito è dipeso da una terza arma, il pugnale Angrist, che fu utilizzato da Beren per estrarre un Silmaril dalla corona ferrea del Vala rinnegato. E nel farlo ne spezzò la lama, un cui frammento colpì la guancia di Morgoth lasciandovi una ferita che lo riscosse momentaneamente dal sonno indotto da Lùthien.

 

Era Angrist un lungo pugnale di straordinaria fattura, di circa 50 cm., forgiato dal grande artiere nanico Telchar di Nogrod, e poi donata a Curufin figlio di Fëanor in virtù dell’amicizia tra l’Elfo e i Nani dei Monti Azzurri, con i quali condivideva la passione per le arti manuali e con cui scambiò molti consigli nell’utilizzo della forgia e nella scienza dei metalli. E si diceva che Angrist fosse così affilato da poter tagliare il ferro come fosse legno verde.

 

Curufin tenne Angrist con sé per alcuni secoli, tenendolo sempre al suo fianco, senza fodero. E al suo fianco era anche quando, cacciati dal Nargothrond, lui e suo fratello Celegorm incontrarono Beren e Lùthien nella Foresta di Brethil, e decisero di assalirli: perché Celegorm si era invaghito della bellezza di Tinùviel, e Curufin, astuto come sempre, vedeva già in questo matrimonio la possibilità di mettere le mani sull’eredità di Thingol del Doriath.

Ma intervenne Huan, il mastino di Valinor, che si volse contro il proprio padrone a causa del suo meschino comportamento. E insieme Beren, Lùthien e Huan misero in fuga i figli di Fëanor, costretti ad abbandonare armi e suppellettili.

 

E così Angrist fu preso da Beren, che lo condusse con sé fin nelle profondità di Angband, ove, come detto, lo utilizzò per svellere un Silmaril dalla corona dell’Oscuro Signore. Angrist ne rimase danneggiato, e poiché la sua scheggia aveva cominciato a riscuotere Morgoth dal profondo sonno in cui giaceva. E così si risolse ad abbandonare il pugnale, che rimase in Angband e del quale non si ebbe più notizia, sia ch’esso fosse stato distrutto o conservato da Morgoth nei lunghi anni che seguirono, prima della Guerra d’Ira, della sua sconfitta e della distruzione della sua roccaforte, schiacciata sotto la rovina di Thangorodrim.

 

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