Alatar, lo Stregone Blu

Aule Atemporali, Prima del Tempo – Fine del Tempo (?)

 

Le notizie su Alatar, uno dei due stregoni blu che insieme a Saruman, Gandalf e Radagast compongono il novero degli Istari inviati dall’ovest nella Terra di Mezzo, sono scarse come quelle sul suo compagno Pallando.

 

Alatar, di Tom Cross

Gli scritti che ci parlano di questo Maiar – la forma ch’egli aveva all’alba dei tempi, quando cantò insieme agli altri Ainur di fronte a Eru Ilùvatar – non sono moltissimi, e in alcuni casi raccontano storie volta per volta diverse.

Quel che sembra certo dalle fonti più recenti a disposizione, è che alcuni secoli dopo la Guerra d’Ira i Valar erano nuovamente preoccupati per la sorte degli Eldar e degli Uomini della Terra di Mezzo, ora esposti al pericolo che veniva da Sauron, tornato a levarsi e presto stabilitosi nella Terra di Mordor, un altopiano naturalmente fortificato nelle allora scarsamente abitate terre a Est dell’Anduin. E la sua mano, dopo la creazione dell’Unico Anello, si era fatta così lunga da raggiungere il Lindon, ove ancora regnava Ereinion Gil-Galad.

 

E durante una delle loro riunioni, i Valar decisero di inviare nella Terra di Mezzo degli emissari. Inizialmente le fonti umane scritte a Gondor ritenevano che tutti i cinque stregoni fossero giunti intorno all’anno 1000 della Terza Era. Ma tomi sapienziali più articolati, che attingevano dalle fonti elfiche conservate a Imladris, tramando una diversa tradizione: Alatar fu, insieme al suo compagno Pallando, inviato poco dopo la forgiatura dell’Unico Anello da parte di Sauron.

 

È dunque probabile (come alcune fonti concludono) ch’essi avrebbero potuto effettuare il viaggio da Valinor a oriente insieme a Glorfindel, reincarnatosi e pronto a riprendere il suo compito al fianco degli Eldar della Terra di Mezzo. Ma mentre l’Elfo sarebbe stato incaricato di portare aiuto agli Elfi dell’Ovest, il compito di Alatar sarebbe stato di recarsi all’Est, ove Sauron si era risvegliato, e contrapporre a Maia il potere di un Maia, al fine di interrompere la sua presa su quelle terre. Si racconta che il suo nome fosse stato fatto da Oromë. E certo non stupisce che fosse proprio il Valar che più d’ogni altro aveva visitato i più estremi recessi orientali della Terra di Mezzo a scegliere emissari destinati a svolgere il proprio compito in quelle terre.

 

Anche sull’esito della sua missione, le fonti divergono: gli scritti più antichi, forse alla luce della potenza con la quale Sauron conquistò l’Eriador e pose d’assedio una dopo l’altra le roccaforti degli Elfi, tramanda una triste conclusione. Che Alatar, pur partito con le migliori intenzioni, avesse poi fallito il proprio compito, venendo sconfitto da Sauron o addirittura – secondo alcuni – divenendo il fondatore di culti magici in suo nome.

Ma le fonti più recenti raccontano una storia differente: Alatar, che in questi testi assume il nome di Morinehtar, “Distruttore delle Tenebre”, fu un membro del Bianco Consiglio fin dal suo arrivo nella Terra di Mezzo, ed era presente e attivo quando altri tre membri del suo ordine furono inviati a Est dai Valar, circa 2800 anni dopo di lui. In questa veste, contribuì in modo decisivo a ostacolare i piani di Sauron sia durante la Seconda Era, compresa la Guerra dell’Ultima Alleanza tra Elfi e Uomini, sia durante la Terza Era, quando il suo compito divenne di rintracciare dove lo spirito di Sauron si era rifugiato dopo la perdita dell’Anello. Ma se questa missione fallì, Alatar non si rassegnò e continuò a operare contro Sauron, riducendo il numero di popoli orientali sotto il suo giogo e, di conseguenza, il numero di truppe che fu in grado di schierare durante la Guerra dell’Anello.

In questo modo, sebbene non abbia avuto una parte attiva nei grandi fatti di quegli anni, il nome di Alatar fu comunque tramandato come di uno degli artefici della vittoria dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo.

 

Quale che fosse il suo destino, però, non è dato saperlo. Alcuni frammenti sottolineano come solo uno dei cinque Istari fece infine ritorno all’Ovest, assumendo nuovamente il nome di Olòrin. Ma se questo significa che Alatar rimase all’Est della Terra di Mezzo continuando la sua opera, o invece ch’egli sia stato sconfitto prima di poter tornare nel Reame Beato, non vi è fonte elfica o umana che sappia confermarlo.

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