Adanel figlia di Malach, la Stella degli Uomini
Estolad, 339 P.E. – Estolad (?) c.a. 390 P.E.
Molte delle storie delle stirpi degli Uomini che giunsero nel Beleriand alla metà della Prima Era, quando ancora le forze degli Eldar stringevano d’assedio le terre a Nord, si sono perse nei lontani ricordi di un epoca in cui ancora gli Edain non avevano cominciato a tener traccia scritta delle proprie vicende.
Tuttavia, essi ricordarono sempre molto bene i nomi dei loro capi e delle famiglie di cui facevano parte, e che divennero vassalli e capitani dei Grandi Signori Elfici.
Al tempo la Terza casa degli Edain a giungere nel Beleriand era chiamata Casa di Marach, dal nome di colui che li guidò a Ovest dei Monti Azzurri facendoli accampare in Estolad, ove alcuni anni prima già si fermarono gli Uomini di Bëor, incontrando Finrod Felagund mentre era a cavallo una sera di primavera.
Marach era un Uomo alto e forte, tra i più alti che si ricordino, ma già avanti con gli anni, e alla sua morte la guida della Casa passò a suo figlio Malach. Qui, nell’Estolad egli ebbe una figlia da sua moglie Zimrahin, oltre al secondogenito Magor, che ne divenne erede, e un’ampia progenie.
La figlia si chiamava Adanel, e per quanto non siano molte le informazioni che ci sono state tramandate della sua vita, pure essa è ricordata come una figura fondamentale per comprendere la cultura degli Uomini della sua epoca, provenienti dalle oscurità dell’Est e per la prima volta affacciatisi alla millenaria Storia degli Elfi Verdi, Sindar e Noldor.
Si racconta infatti che Adanel crebbe come donna forte e saggia, e che fu lei a raccogliere le memorie tramandate oralmente dalla sua gente e dagli anziani, alcuni dei quali ancora ricordavano le storie dei propri antenati. Ed è dunque grazie a lei che rimase traccia nella Storia di ciò di cui gli Uomini – a prescindere dalla loro stirpe e dalla loro progenitura – raramente parlano, e mai volentieri: di quel tempo distante quasi tre secoli dall’epoca di Adanel, quando i Successivi si risvegliarono a Hildòrien nell’Est della Terra di Mezzo, dove furono corrotti dall’Oscuro Signore e accettarono di stringere un’alleanza con Melkor, che li irretì con menzogne, minacce o terrore e pose sul capo degli Uomini quel peccato originale che solo il loro eroismo e il loro sacrificio nelle guerre contro Morgoth seppero poi cancellare.
A lungo Adanel discusse di quanto avvenuto, diffondendo queste Storie affinché gli Uomini della Terza Stirpe – ma tutti gli Edain del Beleriand per estensione – ne fossero consapevoli e comprendessero la verità: e cioè che erano stati ingannati e sobillati contro i veri signori di Arda, i Valar di cui gli Elfi, e soprattutto i Noldor, erano i rappresentanti nella Terra di Mezzo. Perché all’epoca gli Uomini ancora non sapevano dell’Esilio, della Fuga e del Massacro di Alqualondë, anche se è possibile che avrebbero ritenuto questi eventi null’altro che questioni interne agli Eldar, per le quali avevano poco interesse.
Fu dunque Adanel a raccontare questi fatti alla nipote Andreth, che a lungo vi riflettè. Arrivando a ritenere che il Dono di Ilùvatar agli Uomini, la Morte, fosse conseguenza del loro accordo con Morgoth all’inizio dei tempi. E solo durante il suo lungo dialogo con Finrod Felagund – ricordato nell’Athrabeth Finrod Ah Andreth – giunse forse a capire che la Morte era destino degli Uomini già nella mente di Ilùvatar e nella Musica degli Ainur che le diede forma.
Adanel visse probabilmente tutta la propria vita nell’Estolad, perché solo quando era già molto anziana il nipote di suo fratelo Magor, Hador Chiomadoro, giurò fedeltà a Fingolfin e ricevette in feudo i territori del Dor-Lòmin, ove la gente di Hador (che cambiò nome in virtù della gloriosa storia del loro capo) visse nei secoli a venire.
Adanel sposò Belemir della casa di Bëor, suo coetaneo e bisnipote del Vecchio, ed ebbero un figlio di nome Beren, il cui nome fu tramandato al figlio di sua figlia Emeldir, sposa di Barahir, che divenne celebre come Beren in Monco sposo di Lùthien del Doriath, che insieme sottrassero un Silmaril dalla Corona di Morgoth: non la prima, ma di certo tra le più grandi imprese compiute da un Uomo Mortale, e passo fondamentale per mondare l’animo degli Uomini da quel peccato originale che sua nonna aveva contribuito a rammentare.