Ma nemmeno i Mannari Selvaggi (infatti così erano chiamati i lupi malvagi sul Confine delle Terre Selvagge) possono salire sugli alberi. Per un po’ furono in salvo. Stare seduti a lungo sugli alberi non è mai molto comodo; ma al freddo e al vento, con tutt’intorno innumerevoli lupi che aspettano sotto di voi, può essere una sistemazione propriamente orribile. Quella radura delimitata dagli alberi era evidentemente un luogo di raduno dei lupi. Continuarono ad arrivarne sempre di più. Lasciarono alcune guardie ai piedi dell’albero su cui stavano Dori e Bilbo, e poi andarono ad annusare attorno finché non trovarono tutti gli alberi su cui c’era qualcuno. Anche sotto a questi misero delle guardie, mentre tutti gli altri (parevano centinaia e centinaia) andarono a sedersi in un gran circolo nella radura; e in mezzo al circolo c’era un grosso lupo grigio. Parlava agli altri nella spaventosa lingua dei Mannari. Gandalf la capiva. Bilbo no, ma gli pareva terribile e pensava che tutto quello che veniva detto riguardasse cose crudeli e malvagie, come infatti era. Di tanto in tanto i Mannari rispondevano al loro capo tutti insieme, e il loro spaventoso clamore fece quasi cadere lo Hobbit dal suo pino.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Dalla Padella alla Brace, Wargs by David T. Wenzel}
-Ancalagon

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