Su una sedia all’altra estremità della stanza sedeva una donna. La lunga chioma bionda le scendeva sulle spalle; la sua veste era verde, del verde dei giovani germogli, tempestata di argentee perle di rugiada; e la cintura d’oro pareva una catena di gigli incastonata di non-ti-scordar-di-me. Ai suoi piedi, migliaia di candidi gigli galleggiavano in vasi di ceramica verde e marrone, pari a un piccolo lago intorno a un trono.
 «Siate i benvenuti, cari ospiti!», disse; e a quella voce gli Hobbit capirono che era la stessa limpida voce che avevano sentito cantare poco prima. Fecero qualche timido passo avanti, inchinandosi profondamente ed a più riprese, goffi, stupiti e impacciati come gente che, avendo bussato alla porta di una casetta per chiedere un bicchier d’acqua, si fosse improvvisamente trovata al cospetto di una splendida giovane regina elfica interamente vestita di fiori. E quando ella corse loro incontro, sentirono il suo abito frusciare come una dolce brezza sulle rive fiorite di un fiume.
 «Venite, cara gente!», disse, prendendo Frodo per mano. «Ridete e siate felici! Sono Baccador, la Figlia del Fiume». Quindi passò loro accanto e andò a chiudere la porta, dicendo, mentre vi si appoggiava dolcemente: «Chiudiamo fuori la notte! Forse temete ancora le nebbie oscure e le ombre minacciose degli alberi e le acque profonde e gli esseri malvagi. Non abbiate più paura! Per questa notte siete sotto il tetto di Tom Bombadil».
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Nella Casa di Tom Bombadil, Goldberry by AMANDA SCURTI ILLUSTRATION}
– Ancalagon

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