Girovagò ancora fuori dalla piccola valle elevata, l’oltrepassò e scese giù per la china, dall’altra parte; ma per tutto il tempo un pensiero molto sgradevole ingigantiva dentro di lui. Si chiedeva se, ora che aveva l’anello magico, non dovesse tornare indietro in quegli orribili tunnel a cercare i suoi amici. Aveva appena deciso che questo era il suo dovere, che doveva tornare indietro – e ciò lo rese assai infelice – quando udì alcune voci.
Si fermò ad ascoltare. Non sembravano voci di Orchi; così avanzò strisciando con prudenza. Si trovava su un sentiero sassoso che scendeva a zig-zag con una parete rocciosa sulla sinistra; sulla destra il terreno andava degradando, e sotto al livello del sentiero si aprivano dei canaloni, sulle cui pareti crescevano arbusti e cespugli. In fondo a uno di questi canaloni, sotto i cespugli, c’era della gente che parlava.
 Strisciò ancora più vicino, e improvvisamente, spiando tra due grossi massi, vide una testa con un cappuccio rosso: era Balin che faceva la sentinella. Avrebbe voluto battere le mani e gridare dalla gioia, ma non lo fece. Aveva ancora l’anello al dito, per paura di incontrare qualcosa di inaspettato e di spiacevole, e vide che Balin guardava proprio verso di lui senza accorgersi della sua presenza.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Dalla Padella alla Brace, Balin Sentinel by David T. Wenzel}
-Ancalagon

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